Sempre parlando di scuola

Tra un mesetto scarso incomincerà la maturità. E sarà l’ultimo anno che starò alla finestra: il prossimo anno tocca a me!

Parlando con alcune amiche che affronteranno l’esame quest’anno ho capito una cosa: è solo una grande faticaccia, perchè tiene sotto pressione e tensione per un mese di più degli altri. Una faticaccia che però a mio parere è abbastanza inutile.

La commissione d’esame è composta dal consiglio di classe al completo, ovvero gli stessi professori che si sono sopportati (passatemi questo termine: sono ancora una studente!) per tre anni e che ormai ci conosco a mena dito, come noi conosciamo a mena dito loro.

Sembra solo, quindi, una proseguzione poco naturale dei già tormentati 9 mesi di scuola.

Ripeto. Secondo me, è solo una perdita di tempo. E anche l’occasione di giocarsi in 15 giorni tutto quello che si è costruito in 5 anni.

A dimostrazione di quello che dico, le Università Italiane non prendono più di tanto in considerazione i risultati della maturità, ma i propri test di ingresso.

C’è poi l’aspetto tecnlogico della questione. Oggi giorno, ormai, copiare è diventato sempre più facile, apparentemente. Cellulari, palmari, e per ultimo anche l’IPod sembrano agevolare la vita a chi vuole copiare. Piccoli, leggeri e quindi nascondibili facilmente, sono gli strumenti più utilizzati, anche alla maturità.

Una volta c’erano i biglietti, i bignami lasciati in bagno in caso di necessità, i dizionari pieni di bigliettini di ogni genere. Oggi sono cambiati i metodi, ma la sostanza no: gli studenti amano copiare!

Nella nostra classe resistono nonni bigliettini, da infilare dappertutto.

Se uno ha studiato, io credo che in qualche modo possa rinfrescarsi la memoria con l’ausilio di un bigliettino, che gli dia un input per poi fare un discorso preparato con lo studio, perchè a volte le cose da ricordare sono tante.

Discorso diverso per chi non studia: oltrettuto, è anche controproducente, perchè nella interrogazione il prof si accorge che manca la preparazione. E si arrabbia due volte.

Questa è la mia idea di studente..magari fra qualche anno cambierò idea!

Ah, dimenticavo. Uno studente furbo, comunque, non si fa beccare in questo modo!

E voi: avete mai copiato?

3 thoughts on “Sempre parlando di scuola

  1. Eh… beata te, io la maturità me la sono fatta solo con la metà dei docenti interni, gli altri tutti sconosciuti. In quell’occasione non ho copiato (infatti sono uscita con un votaccio) ma quanto a bigliettini il metodo migliore è indossare una gonna che arrivi fino al ginocchio con un paio di calze quelle chiare e fine e infilarci dentro i biglietti all’altezza delle coscie… funziona!!

  2. Io ho dato la matura nel lontanissimo 1996, senza cellulari, con molto studio compresso all’ultima settimana, è uno dei primi stress della vita che affronterai mia cara Danix. (per l’occasione ho addirittura avuto il monrbillo a 30 giorni dall’esame…) Quello che dici tu è in parte vero, in parte no: è vero che l’esame di per se è una semi farsa tra copia ed incolla, palmari telefonini ecc. ecc. (anche a nostri tempi era già cosi…) ma in ogni caso tutto questo non ti lascerà mai arrivare serenissima all’esame, lo vivi comunque male e sotto pressione… L’importanza della matura è che è la prima vera prova in cui sei da sola sotto pressione contro tutti… E come nella vita alla fine non sempre vincono i più bravi ma i più furbi… Quindi se sei brava e studiosa scoprirai presto (verso luglio) con amarezza che qualche ignorante furbastro è stato molto scaltro e ne uscito benissimo, mentre qualche piccolo genio è caduto all’ultima curva su l più bello…

    E’ un esame importante per quello che ti insegna e per come lo superi…

    Le nozioni presto le dimenticherai, ma la fatica nel superare le salite quella non ti mancherà di sicuro!!!

    In bocca al lupo….

    Enrico

  3. Troppo rischiosi i bigliettini durante gli esami. Se ti scoprono non hai scuse, molto meglio farsi beccare a parlare, perché si può anche chiudere un occhio. Il bigliettino ti inchioda le spalle al muro.

    Personalmente non ne ho mai avuto bisogno, mentre quasi tutta la mia classe ne fa uso per i test di italiano e arte; a me basta studiare in itinere e dare solo uno sguardo il giorno prima, e i test mi sono sempre andati benissimo.

    Tra poco ho gli esami: qualsiasi metodo ma niente bigliettini e cellulari. Meglio i piccioni viaggiatori 🙂

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