Giornata a Milano, allo SMAU.
Farà sorridere, ma pur essendo informatica non c'ero mai stata, e quindi è stata la mia prima volta, in compagnia del babbo e di un amico ex collega del babbo. Devo essere sincera, mi sentivo un po' come il primo giorno di scuola, l'idea di entrare finalmente in un "mondo" di cui hai sentito parlare tante volte ma che hai sempre visto un po' lontano, d'elite.
Ad attenderci oggi c'era una tipica giornata milanese, nebbia, grigio. Si arriva al parcheggio, prendi la metro nel verso sbagliato, vai alla Fiera di Rho perché nessuno ha controllato sull'invito altrimenti avremmo scoperto che era nell'altra Fiera di Milano. E allora si riprende la metro, arrivi alla fermata giusta, quei 10 minuti a piedi che ti aiutano a scaldarti nella fredda giornata e finalmente si arriva. L'emozione di andare al totem, prendere il tuo biglietto, con il tuo bel nome stampato sopra, metterti il badge al collo … e finalmente incominci a girare tra i mille stand, Epson, IBM, Canon, Microsoft, Cisco … insomma, ci sono tutti (o quasi, visto che Apple si è fatta rappresentare e di Google traccia non c'è), grandi colossi e le piccole start-up più disparate.
Posso dirlo, oggi ho seguito qualche talk di Microsoft e un lab di Window Phone 7, pur non essendo una fan sfegata del mondo Microsoft e avendo in tasca da due settimane uno smartphone Android.
Ma è stato utile e ne ho ricavato, anche per contrasto, diverse considerazioni, visto che in un modo o nell'altro prima o poi mi piacerebbe, almeno sulla carta, entrare nel mondo dello sviluppo mobile oriented. Entro troppo nel "tecnico", ma la considerazione maggiore è stata che forse usare un Visual Studio può togliere da diverse rogne, può voler dire usare un ambiente di sviluppo magari super … ma se poi il mercato che tira è iOS piuttosto che Android, beh, forse può valer la pena sbattere di più la testa ma avere un mercato, che mi sembra in questo momento a WP manchi quasi del tutto. Bisognerà vedere come si stazionerà la cosa quando usciranno device Nokia con sistema Windows sopra.
Ma al di là di tutto, dei mille depliant portati a casa, oltre che a penne – peccato che alla fine della giornata i palloni da rugby della Dell fossero finiti – e gadgetini vari, sento che non è stata una giornata "persa". Tornando a casa pensavo che un giorno, se mai diventerò in qualche modo insegnante – sì, uno dei miei "sogni" è andare ad insegnare informatica – i miei alunni li porterò allo SMAU (sempre che esista ancora).
Perché non è solo una fiera di informatica, non è solo un posto dove lasciare che il proprio cervello venga stimolato in continuazione, dove seguire seminari e talk; è anche un posto di rapporti, di scambio di conoscenze, di interazione tra persone e le loro conoscenze.
No, non è stata una giornata "persa" a girare tra stand.
Il tuo "sogno" di diventare insegnante e l'idea di mettere gli alunni direttamente a contatto con la realtà portandoli allo SMAU, li trovo assolutamente degli ottimi propositi! Brava! 🙂