Pep Guardiola è (ancora per poco) l’allenatore del Barca. Quel Barca dei miracoli, che ha vinto in pochi anni tutto quello che c’era da vincere, che ha prodotto uno dei migliori spettacoli calcistici di sempre.
Qualche settimana fa in una conferenza stampa alla presenza dei suoi giocatori, a cui aveva annunciato la notizia alla mattina, ha confermato il suo addio alla squadra catalana alla fine di questa stagione.
Ieri ha salutato il suo popolo, quello blaugrana, in occasione dell’ultima partita casalinga di quest’anno al Camp Nou.
Commozione sugli spalti, commozione per Guardiola, per i giocatori.
Sono immagini belle, lui che prende un microfono e dal centro del campo saluta, quel girotondo con i suoi giocatori e collaboratori intorno alle linee del centrocampo. Come fossero bambini. Penso sia questo il bello e l’importante della vita, saper prendere tutto con leggerezza, semplicità. Come un bambino, appunto.
E, mi si permetta, un bravo a Pep. Che ha saputo dire stop, ha saputo riconoscere che nella vita c’è anche altro rispetto al calcio (anche se si vedrà per quanto…). Non è da tutti e anzi … ce n’è soltanto da prendere esempio.
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