Una storia vera, accaduta ieri a Roma. Nelle parole di chi l’ha vissuta in prima persona.
Mi piace, questo mondo!
Il mio autobus sta arrivando, ma io sono ancora dall’altra parte della strada. Attraverso di corsa. Ho bisogno di prendere QUELL’autobus. Devo arrivare puntuale. Raggiungo il bus alla fermata. Ha già chiuso le porte. “Busso” al conducente che mi guarda e parte. Un signora dalla sua 500 ha visto la scena. Si ferma e mi dice: “vieni su, lo raggiungiamo 4 fermate più avanti”. Accetto e salgo. È una donna non italiana, dall’aspetto molto “materno”. Nei 5 minuti insieme, condivide con me la sua macchina e anche i suoi dolori: un figlio “costretto” ad emigrare in Australia per trovare lavoro e una figlia che ha studiato tanto (due lauree), ma non trova lavoro. Vuole sapere di me. In breve le racconto l’anima di ciò sono oggi…e siamo già alla fermata del bus. Prima di scendere la ringrazio e le assicuro le mie preghiere per lei e per la sua famiglia e lei fa lo stesso. La ringrazio ancora e le dico che lei oggi è stata un angelo per me, e lei mi dice: SE TUTTI FACESSERO COSÌ IL MONDO SAREBBE PIÙ BELLO!
… e ora sto arrivando puntuale all’università, con le lacrime agli occhi, felice di aver incontrato l’amore più puro, quello che – anche nel dolore – ama per primo, ama tutti, costruisce una nuova umanità.(di Andreas Virdis, dal suo profilo Facebook)