Dovete immaginare le 17.30 di un normale pomeriggio di inizio ottobre, un professore che spiega in un aula dove a dicembre dicono che moriremo dal caldo – evviva i conseguenti raffreddori e influenze! -, studenti che seguono la lezione con un occhio all’orologio per vedere quanto manca alle fatidiche ore 18.
Il professore sta facendo esercizi, è arrivato a scrivere una funzione, e nel mentre che dice "lei mi sta dicendo quindi la definizione di derivata prima" fa per tirare su la lavagna – non so se anche nelle altre aule universitarie da voi è così, da noi le lavagne sono di quelle "scorrevoli", che si tirano su e giù – e ….. Sbarababam, la lavagna si incastra e cede! "Panico" e risate generali, il prof un po’ impaurito che dice "Bene, adesso ce la diamo tutti a gambe". Poi tira giù il telo per il videoproiettore e riprende la lezione, non prima di aver finito la formula un po’ scarabocchiata perché "non si sa mai che cada anche il resto".
Una delle ultime frasi della lezione è: "Mamma mia, se succede ciò a nominare una derivata prima, non parlerò mai di integrali e men che meno di equazioni differenziali". Risate.
Tanto per dire che anche in un "mondo" perfetto come il nostro piccolo campus che è il Dipartimento, ogni tanto succedono cose tristemente "normali" nelle sedi umanistiche.