Se la bici non fosse esistita … avrei voluto inventarla io!

Oggi dopo tantissimo tempo mi sono ripresa un’oretta (abbondante) da dedicare ad una delle cose che amo di più fare: un bel giro in bici.

Peccato per il cielo scuro sopra la testa che minacciava pioggia da un momento all’altro, perché "volare" sotto un bel cielo azzurro sarebbe stato il top … ma davvero non ricordavo quanto fosse bello prendere la propria bicicletta e far volare la testa, i pensieri … lasciarli scivolare chilometro dopo chilometro, cantando al vento senza la paura di farlo, contare le pedalate, ringraziare chi ha asfaltato quella strada che l’anno scorso aveva un’infinità di buche, avere un’ora per se stessi, frenare il tran tran quotidiano … che bello! E pazienza se in questo weekend lo studio l’ho un po’ messo da parte.

Per quello ci sarà il tempo, ogni tanto il tempo bisogna prenderselo anche per sé.

ps. tanti auguri a tutte le mamme!

In Mariapoli, qualche giorno fa, si parlava di come costruire rapporti nuovi (e non nuovi rapporti, come ogni tanto leggo, che vuol dire un’altra cosa). 

Ecco, ieri sera ho sperimentato che per far questo ogni tanto fa bene anche sbattere i pugni sul tavolo (e pace se ne farlo sia andato in frantumi l’anellino arancione che la nonna mi aveva regalato e che mi piaceva tanto) per dire "basta" e Ricominciare, perché una volta arrivati al fondo non si può far altro che risalire, ricordandosi  che la famiglia "Mulino Bianco" c’è solo in televisione.

La realtà è più sofferta, ma permettetemi di dirlo, anche più bella e più vera.

Il mio cappello

Ma perché tutti ce l’hanno con il mio bel cappellino? (che non è quello in foto ma ci assomiglia, per lo meno come forma)

Chi mi dice che "ma guarda che qui non c’è il sole, puoi anche toglierlo", chi non voleva che l’avessi in testa in questi giorni mentre suonavo… poi si, forse avrebbe bisogno di un ricambio, ma è tanto carino … perché "mondo", ce l’avete tanto con lui?

Premettendo che se lo facessi sul serio rischierei di far scappare tanta gente, visto che sostanzialmente non ne sono capace … ma mentre ero sul bus che la facevo ricominciare per la centocinquantesima volta, pensavo che in fondo quella è l’unica canzone che invece che suonare vorrei cantare.

Ma appunto, forse è meglio continuare a farlo in testa tamburellando con le dita sui sostegni dell’autobus

Della serie: w l’ecologia!

Tanti fogli
E’ mai possibile dover disboscare mezza foresta amazzonica per dare un esame?

Oltre aver stampato quintali di dispense, esercizi, i testi dei vecchi compiti d’esame e altro, ora anche ogni singola linea di codice che abbiamo scritto per il laboratorio e che quindi stanno già regolarmente in un bel file?

Bah! Che strane ‘ste regole d’esame (poi tra il resto neanche scritte da qualche parte, ma passate di orecchio in orecchio, tipo leggenda metropolitana di chi ha già dato l’esame/seguito il corso).

Ma io stamperò su fogli di recupero, altroché.
Anche perché non ho la minima idea di quante pagine ne verranno fuori (e ho appena visto che almeno metà dei file che ho recuperato nella versione delle consegne periodiche ha una formattazione sballata – per via del passaggio Linux-Windows – e quindi non basterà aprire semplicemente il .java con il caro vecchio Notepad ma dovrò riaprirlo con il buon Textpad o comunque copiare tutto il codice in un altro editor di testo, incollare, stampare … ma pace, si fa) e non ho intenzione di sprecare così tanta carta per qualcosa che (si spera) presto non mi servirà più.

Anche perché appunto, la mia stanza se no tra un po’ finirà sommersa dalla carta!

Comunque in questi giorni se riesco, faccio una foto alla mia "postazione studio" per farvi vedere in che condizioni pietose si presenterà fino a giovedì e venerdì!

[Perché la foto l’ho presa qui]

Oggi pomeriggio, mentre ero in pausa dallo studio, leggevo delle lettere che sono arrivate in questi giorni da persone della mia "famiglia" che vivono in dramma del terremoto in Abruzzo sulla loro pelle.

E pensando a quanto ho scritto qui sotto, mi sono un po’ "vergognata" e mi dicevo che quasi quasi avrei voluto cancellare quel post, anche così "tagliente" e forse fin troppo polemico. Ma ormai è scritto e cancellarlo serve a poco.

Mi rendevo conto che si, qualcuno probabilmente ha sbagliato e forse pagherà.

Ma c’è tanto positivo che sta cercando spazio ed emergendo da quelle macerie, tante storie e gare di solidarietà, tanti gesti concreti, tante storie di qualcosa che sembra poter cambiare in noi nell’accogliere l’altro, nel farci partecipi anche in modo materiale del dolore di chi ci sta vicino o di chi è lontano …

Un imparare che anche in questo dolore ci possiamo scoprire "fratelli". Per scoprire che nel dolore che Qualcuno ha preso su di sè per tutti noi, si può trovare un Senso più profondo. Per Ricominciare proprio da quelle macerie.