Carta canta

Lo sapevo, non dovevo accendere il computer stamattina, anche se per chi ascolta la Giallapa’s il vincitore di Sanremo è noto con almeno tre ore di anticipo e quindi ci si può risparmiare tutta la manfrina fino alle ore beate.

Bene, oggi che il lettore mp3 mi dia una mano a "rifarmi" un po’ le orecchie.

Comunque un applauso a Marco Carta che se non altro ha portato un po’ di "freschezza" e ci ha creduto, di questo bisogna dargli merito.
Avrei preferito altri, ma piuttosto che un Albano o Fausto Leali va anche bene così forse.

Live blogging finale di Sanremo

Sanremo 2009Provo l’esperimento di fare un live blogging della finale di Sanremo … vediamo che ne esce (ascolto la diretta da Radio2 con la Giallapa’s).
Dopo il salto. Sono arrivata alla finalina e non sono andata oltre: qui non trovate in nome del vincitore perché alla fine di questo post non lo so neanche io (ma temo).

Magari ci sarà presto tempo per una critica un po’ più ragionata, qui ci sono soltanto i pensieri in diretta e di getto così come mi sono venuti.

* Per primo canta Povia, con forse la canzone più "chiacchierata" del festival di quest’anno. Le considerazioni su questa questione un’altra volta.

Lui canta bene come al solito, bella la menzione finale alla "corista" che l’ha accompagnato in queste serate.
Svelato anche l’ultimo cartello della serie: "Ognuno difende la sua verità" … l’altra sera diceva ai Gialappi che alla fine questa serie di cartelli dovrebbe comporre un frase … aspettattiamo di capire cosa ne viene fuori (sono sicura ci sarà un seguito).

Tocca a Patty Pravo … riuscirà stasera a non steccare?  Uhm … forse sì, dai, meglio delle altre volte sicuramente. E poi stasera si è presentata "vestita"!
La canzone non l’ho ascoltata se non di sfuggita per cui mi astengo da ogni commento "musicalmente" parlando.

E’ il turno di Francesco Renga con una canzone molto particolare, molto simil-lirica (anche se l’esibizione di stasera sembra forse è un po’ più tendente ad un’interprazione simil-pop). Molto interessante dal punto di vista musicale, questo pezzo. Lui canta sempre molto bene, non c’è nulla da dire.

Il prossimo sarà Marco Carta. Mia sorella si è sentita la canzone tutta la sera prima che cominciasse la finale e non ne posso più.
Vediamo come se la cava stasera, la mia impressione è quella di una canzone molto "radiofonica" e musicalmente anche molto lineare senza particolari "rischi" nell’interpretazione.
La melodia in qualche passaggio mi ricorda qualcosa di già sentito ma non riesco a capire cosa. Prima o poi mi verrà in mente.
Nelle altre serate se l’è cavata abbastanza egregiamente, c’è da da essere onesti.

Ma come diavolo si è vestito Carta stasera? Che obrorio questa giacca color oro! Lui un po’ emozionato e ha sbagliato l’attacco della seconda strofa mentre c’era ancora l’assolo della chitarra elettrica. Però comunque a differenza di altra gente salita sul palco dell’Ariston sa cantare … un po’ urlata l’ultima parte, ma si può passare.

Albano. Devo proprio ascoltarlo? Mi si rivolta lo stamaco! Risparmiatemelo. Anche perché è una canzone trita e ritrita.

Gooooooooal della Juve! Trezeguet!! Non c’entrava niente ma ci stava bene :-)

Tocca a Marco Masini. Canzone uguale a tutte le altre sue canzoni, piena di luoghi comuni, un po’ retorica e musicalmente così così. Lui però i "rischi" vocali se li prende e spesso li vince, su questo c’è da dargli merito.

Fausto Leali. Stesso discorso di Albano. Non ce la faccio, è più forte di me!

Lavezzi e Alexia. Era un secolo che non sentivo più Alexia, non ricordavo cantasse così bene. Bellissima impressione della sua performance. Lavezzi è un po’ nell’ombra, la voce di Alexia copre. Ma comunque fa la sua figura. Canzone non stratosferica ma comunque abbastanza gradevole.

I Gialappi parlano della quasi vittoria sicura di Marco Carta (vogliamo parlare della casualità che stasera c’è sul palco anche la De Filippi?). Spero proprio non sia così, ma non per Marco Carta in sé, ma piuttosto per tutto lo sciame di ragazzine che crederanno ancora di più di essere davanti al dio in terra dopo aver sprosciugato le ricariche dei proprio cellulari per votarlo. Per carità, lui canta anche abbastanza bene, ma nulla più.
Martedì Bonolis l’ha presentato come il prossimo "artista" in gara … e beh, mi è corso un brivido per la schiena perché non me ne voglia nessuno, ma gli Artisti sono ben altra cosa. Lui è un cantante perché ci mette la voce, che si fa alla fine della fiera anche abbastanza ascoltare (ma non troppo perché a me poi personalmente stufa) perché canta sempre cose abbastanza orecchiabili.
Ma stop, chiamiamo le cose con il loro nome, please!

E ovvio che con il televoto si va incontro alla "partigianeria" pura, non dando risalto a quelle che sono le canzoni in gara, la qualità della musica, il contenuto dei testi delle canzoni ma piuttosto dando il voto esclusivamente per la persona … ma un po’ ripeto, mi spiacerebbe.

* mi sono accorta che mi sono persa le prime due esibizioni, Sal Da Vinci (che basta sapere essere nel giro di D’Alessio per perdere ogni speranza – non l’ho sentita, ma in giro non si parla bene neanche dal punto di vista musicale) e Pupo, Belli e Youssou Ndour.

Intermezzo con intervista a Vincent Cassell.

Pare sia Marco Carta a vincere. Non ci credo.
A no, c’è una finalina a tre. Ancora qualche speranza c’è.

Mi sto perdendo tutti gli intermezzi … sto guardando i goal della Juve!

Sento in sottofondo che all’Ariston si fanno discorsi un po’ "spessi" con Annie Lennox.
Bella la citazione dal libro di Oriana Fallaci (che è uno di quei libri che mi riprometto sempre di leggere, ma lo farò) con cui Bonolis introduce la lodevole iniziativa portata avanti dalla cantante.
Maestosa la sua performance solo piano e voce. Peccato per l’ora (23.30), avrebbe meritato una vetrina ben migliore.

Confermato il trio che si gioca la vittoria: Sal Da Vinci, Povia e Marco Carta. Adesso si ri-esibiscono.

A questo punto, per il bene della musica, che vinca Povia. Anche se ci sono le "cartine" che votano a manetta. Pazienza.

Niente, più l’ascolto e più mi convinco che la canzone di Marco Carta è proprio quella "giusta". Me ne farò una ragione. Vedo già i coriandoli che scendono giù e lui che canta "la forza miaaaaaa" piangendo. E anche lo zio in platea (zio non volermene, dico qua pubblicamente che sono contenta che questa collaborazione con lui ti stia dando tante soddisfazioni, Marco non è comunque tutto da "buttare" via, diciamo che mi dà un po’ fastidio un certo senso di fanatismo che leggo attorno alla sua persona).

Adesso è il turno di Povia in versione "combattente", canta non più da seduto ma da in piedi con i capelli un po’ scompigliati. Adesso aspettiamo l’ultimo (?) cartello della serie.
Eccolo: "Ci prendiamo troppo sul serio", con tanto di faccina 😉

Me la devo segnare da qualche parte e appenderla sul muro vicino al letto. Però al posto del "ci" metterei un bel "mi prendo"… in certe situazioni sarebbe super azzeccato! Alle volte bisogna vivere le cose con più spensieratezza, con un sorriso in più, anche di fronte alle cose che sembrano non girare nel verso giusto. Com’è che diceva Charlie Chapin?

Chiusa questa piccola nota personale ecco Sal Da Vinci. Ma perché c’è D’Alessio sul palco e nessuno me l’ha detto?

Bene. Vado a dormire che domani mi aspetta una giornata abbastanza massacrante. Non so chi a vinto ma ho un brutto presentimento. Pace, davvero me ne farò una ragione.
Ma poi la cosa importante di stasera è che la Juve ha vinto, no?

Ma per dormire stanotte metterò musica buona, quella vera (in my opinion, ovviamente)

Il mio prof. di matematica delle superiori diceva che la discontinuità di terza specie è la più bella, perché se uno trova X0 la può eliminare aggiungendo quel punto al dominio della funzione.

E sono d’accordo con lui.

Il problema è che non sempre X0 è chiaro, nella matematica ma soprattutto nella vita.

[L’immagine l’ho presa dalla pagina di Wikipedia]

Ecco. Ci sono quelle canzoni che quando il random me le spedisce on-air poi incomincio a sentirle a ciclo infinito … e non stufano mai!

Anche se trovarne di adatte per questo periodo alle volte è proprio un’impresa.

Ma sono sicura … finirà!

Salta che ti passa!

SaltoIeri sera mi sono addormentata con in testa una canzone di cui avevo sentito parlare e che ho trovato "ravanando" (non sapevo che questo termine esistesse davvero nei dizionari!) un po’ su Youtube … e stamattina inevitabilmente mi ronzava nella testa e mi ha accompagnato nella giornata di lavoro.

E l’effetto è stato quello di farmi venire voglia di "saltare", di muovermi, e perché no, di scrollarmi un po’ di dosso il torpore con cui era cominciata questa giornata, anche accentuato da questo grigiore che si vede fuori dalla finestra e che non fa altro che amplificare i mille pensieri e le mille preoccupazioni.

Diciamo che è stata la medicina giusta. E pazienza se piove e fa tanto freddo, pazienza se non sono capace, se non so mai dove è il mio posto nelle cose e anzi spesso mi "siedo" in quello sbagliato, pazienza se frequentemente mi faccio tanti castelli che basta un soffio e cadono inesorabilmente lasciando dietro di sé tante macerie difficili alle volte da rimuovere, pazienza se è passato un mese e la premiata ditta "P&P" deve essersi dimenticata di noi e dei nostri esami, pazienza se quella compagna sono tre settimane che ti dice che torna e ancora nessuno l’ha vista e tu stai lavorando anche per lei, pazienza se sei stanco e vorresti le giornate da almeno quarantotto ore  … oggi si "salta"! E chissà che con una chitarra in mano si non ragioni meglio!

Quel che c’è davanti a noi e quel che c’è dietro di noi sono poca cosa in confronto a ciò che c’è dentro di noi!

[L’immagine l’ho presa qui]

Non mi è nuova e probabilmente l’ho già postata da qualche parte su queste pagine … ma pazienza, a me piace proprio tanto!

Charlie Chaplin dice che "un giorno senza un sorriso è un giorno perso"…

direi che è il caso di Ricominciare a sorridere!

Che chic!

Ecco, se penso a questi circa 10 giorni così belli e intensi, passati tra Bologna, Loppiano e la zona dei Castelli Romani, mi vengono in mente queste due parole di "loppianino" (caratteristica lingua parlata vicino a Firenze che incorpora tutte le altre del mondo e che come si varcano i sacri confini di Loppiano si finisce per imparare immediatamente!).

Il resto (tanto, a dire la verità) è a vagare nella mia mente e a trovare un posto dove "cementarsi" in cuore.
Forse un Regalo più bello non lo potevo ricevere. Ma adesso devo farlo "fruttare".

Alcune risposte sono arrivate, altri punti interrogativi sono riaffiorati … ma ora c’è una strada da percorrere che esige non fermarsi troppo a perdersi nei pensieri perché si sà, quelli in un modo o nell’altro c’è Qualcuno che li mette a posto, magari nei momenti più impensati.

Un po’ come quando ti intestardisci a cercare una persona e poi all’improvviso apri la porta e te la trovi davanti.

… e domani si parte!! Finalmente Bologna mi aspetta!
Che bellooooooo!

E poi Capodanno "artistico" a Loppiano da cui in realtà sono passata negli scorsi giorni dopo la primissima a Firenze di "One stage One world", che vedeva la prima volta due complessi così diversi come Gen Verde e Gen Rosso sullo stesso spettacolo per uno spettacolo creato insieme!

E pazienza se non so se tornerò a casa prima di andare a Roma … alla fin dei conti così davvero tutto sarà una sorpresa!

E allora, visto che molto probabilmente nella peggiore (o migliore, dipende dai punti di vista) delle ipotesi non avrò il blog sotto mano fino alla prima settimana di gennaio:

BUON ANNO!

Ci si ri-bloggherà nel 2009!