I girasoli dell’Umbria

Oggi "trasferta" in Umbria per un brainstorming con l'azienda che curerà il sito del Genfest.

Per pranzo siamo stati in un negozio di pizza al taglio vicino a Santa Maria degli Angeli e i ricordi sono corsi a qualche anno fa, quando insieme ad un nutrito gruppo di amiche eravamo state da quelle parti. Come un flash mi è tornata alla mente in modo particolare una serata in cui, dopo una lunga passeggiata da Assisi a lì, ci eravamo fermate a mangiare la pizza sulle scalinate della basilica. Cose che a pensarci fanno venire un sorriso!

GirasoliNon è sospetto quanto mi piaccia questa terra, i suoi colori, la sua "tranquillità" (un po' meno il caldo afoso).

Ma la cosa che più mi ha colpito oggi è stata vedere ogni volta che giravo la testa, soprattutto lungo l'autostrada da e per Roma, ma anche tra i paesi, distese immense di girasoli.

Forse era un messaggio neanche così tanto "in codice".

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Come ridare forza al cuore: una giornata con il Gen Verde

Sabato mattina. Dopo una settimana di lavoro uno avrebbe voglia di dormire, di prendersi le cose tranquillamente. Eppure prepari una bottiglietta d'acqua, un cappellino e ti metti in marcia verso quel paesino vicino dove sai che troverai altre "braccia" per allestire un palco nella piazza principale per lo spettacolo per la sera.  Arrivare, trovare una ventina di "vecchie amiche", chi più conosciuta che mi vede apparire in ogni dove (Torino, Trento, Latina tanto per citare alcuni luoghi), chi è appena entrata nel gruppo ma con qui sembra di conoscersi da una vita lo stesso. Miracoli che possono succedere.

Allora si arriva, e si comincia a lavorare. Si scaricano i camion e poi ci si mette a disposizione per qualsiasi cosa ci sia da fare: tenere in piedi le quinte, montare il fondale, costruire e rivestire la struttura della batteria … non è raro cominciare una cosa e trovarsi trenta secondi più tardi a farne completamente un'altra. Ma è questo il bello di questo lavoro!

Sabato sera. E poi si torna alla sera per lo spettacolo, e guardando quel palco non si può non farlo con un pizzico di soffisfazione, sapendo che lì sopra c'è anche un po' "del tuo".E poi tante canzoni e coreografie, in realtà nulla di così "nuovo" ma tutto estremamente curato e molto molto bello. Ma l'unica cosa nuova, in effetti, è quella che riesce a spiazzarti di più. Senti qualcuna che racconta un po' della sua esperienza e per certi versi anche se in dinamiche completamente diverse ti senti un po' raccontato, espresso. "Ribelle". Ti devi mettere davanti ad uno specchio e questo esame di coscienza è come una bomba che rischia di esploderti dentro se non avessi idea di come "contenerne" gli effetti. Senti di dover dare una svolta, una delle tante di questo ultimo periodo, ad onore di cronaca. Senti quelle canzoni che avevano un volto e adesso ne hanno un altro…e non solo perché la faccia e la voce di alcune canzoni non coincidono come una volta. Ma perché ascolti canzoni che fanno parte della tua playlist da tempo ma le senti come se fosse la prima volta.  E così tutto d'un tratto pensi che sì, in fondo per la mattina dopo avresti anche un bel programma ai Musei Vaticani…ma chissà se forse non vale di più la pena fermarsi dopo lo spettacolo per aiutare anche a smontare e pazienza i musei vaticani? Qualcuno certo potrebbe storcere il naso, ma non mi è sembra per niente una brutta idea.

Sabato notte. Ti trovi ad aiutare a smontare e ti sembra che tanti cerchi si chiudano. Poi devi cercare la fodera dei tom e perdi venti minuti cercando nella cassa sbagliata. Fa parte del gioco anche questo, anche se era proprio l'ultima cosa che avresti voluto fare, non trovare la fodera dei tom della batteria! E incominci a sentire l'orgoglio che un po' ferito nonostante tutto si rimette in pace. Aiutare a smontare è anche questo o cercare tra le mille casse che si sono richiuse quella "con il bordo blu" e faticare non poco spingendo quelle casse con le ruote sui fastidiosi – per questo genere di manovre – sanpietrini della piazza.

Domenica mattina. Ti svegli tardi, la testa ancora un po' assonnata, ma niente può cancellare dal cuore la felicità di questa giornata passata con il Gen Verde. Tutte le volte è una sorpresa, perché sì, alla fine di tutto, forse non è nemmeno lo spettacolo in sé che piace, ma questo rapporto che si costruisce gomito a gomito svuotando camion o montando fondali sulle americane, vedere artiste così tanto polivalenti non solo sul palco, ma anche in tutto quello che è necessario per mettere su uno spettacolo.

E' un consiglio: se per caso passano dalle vostre parti (così anche come con il Genrosso,eh), considerate l'idea non solo di andarle a sentire – perché meritano – ma di provare anche questa esperienza: non essere solo spettatori vale doppio.

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Piccoli passi

Non ti chiedo miracoli o visioni, ma la forza di affrontare il quotidiano.

Preservami dal timore di poter perdere qualcosa della vita.

Non darmi ciò che desidero ma ciò di cui ho bisogno.

Insegnami l’arte dei piccoli passi.

(Antoine de Saint-Exupery)

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Non aver paura delle difficoltà che incontri.

Ricorda che l'aquilone si alza con il vento contrario, mai con quello a favore.

ps. ho cercato l'immagine con Google Images e quando ho trovato questa foto mi è piaciuta subito e non ho neanche guardato la provenienza, pensando però che era un'immagine in pieno "Emanuele style" … e infatti non stava forse in un suo post? Quindi i crediti di questa immagine li prendo direttamente dal suo post.

Patata bollente

A caldo, dopo la sicurezza di avere il quorum per tutti e quattro i quesiti referendari si potrebbero dire tante cose.

Che finalmente si è riusciti a superare lo scoglio del quorum e in Italia questa è una notizia, soprattutto se si pensa che il governo ha fatto di tutto per oscurare il referendum, Maroni a 2 ore dalla chiusura dei seggi dice che il quorum c'è, il tg1 e il tg2 – due nomi a caso? – hanno sbagliato la data … si potrebbe continuare una lunga lista.

Forse non era un voto "politico" o forse lo era. La differenza è molto sottile.

Sta di fatto che il 57 % degli italiani ha "disubbidito" a SB andando lo stesso alle urne: questo sì che è un voto politico. La particolarità dell'Italia forse si racchiude tutta qui, dove SB ha accentrato "amore e odio" su di se e dove di conseguenza ogni singola cosa diventa un "pro o contro". Non può che essere così. E da questo punto di vista allora sì, anche questi referendum sono un voto politico, e anche con segnali abbastanza forti. Dai risultati delle schede, soprattutto quelle sul legittimo impedimento, emerge un dato interessante: qualcuno del centro destra si è recato a votare nonostante l'appello ad andare al mare di SB.

Politico anche il fatto che a tenere sù il quorum sia stato il quorum relativo alle stelle al Nord, feudo di quel Bossi che aveva predicato all'estensionismo.

Si potrebbe fare anche cercare di capire il perché sia stato il Sud a tirare giù il quorum, ma forse sarebbe ingiusto nei confronti di chi a votare ci è andato.

Emerge sicuramente, per chi come me si sarebbe aspettata forse un plebiscito molto più ampio di partecipazione, per dirla con le parole della mia amica Chiara, l'impressione che nonostante il successo forse per certi versi insperato, sia "tutto assopito, addormentato. Il problema è risvegliare le coscienze, appasionarle al reale, interessarle a quanto avviene in città…basterebbe solo aprire gli occhi". Ha detto niente!

Si potrebbero cogliere tanti altri aspetti di queste elezioni, ma mi preme passare a quello che mi sembra più significativo, sulla scia anche dei risultati delle comunali di maggio.

L'Italia ha bisogno di una scossa e gli italiani hanno dimostrato di essere disponibili a cambiare idea e a voler rinnovare una classe politica in cui ormai non credono più. Per questo mi sembra che molta responsabilità con questo voto passi sulle spalle dell'opposizione a cui tocca il compito di offrire un'alternativa, con proposte serie.

Adesso qui ok "festeggiare", chiedere le dimissioni di SB e quant altro. Ma da domani la patata bollente sarà nelle loro mani.

Questa attuale opposizione, sarà in grado di darci un'alternativa seria?

Big

Ciò che si fa per amore lo si fa sempre al di là del bene e del male.

Friederich Nietzsche

Mi sembra possa riassumere bene quello che mi ha lasciato nell'anima la chiaccherata di ieri pomeriggio con un'amica, sorella, "mamma" speciale

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Evviva i pazzi

Estate, per il calcio tempo di calciomercato.

Succede che Caracciolo, giocatore del Brescia, riceva un'offerta dalla Dinamo Kiev, squadra ucraina di rango abbastanza alto. Una notizia senza tanto clamore, se non fosse per l'esito: il giocatore rifiuta il trasferimento.

Vale la pena di leggere due dichiarazioni, quella di Corioni, presidente del Brescia, e del giocatore stesso.

Corioni dice: "E' un grande giocatore, ma certe occasioni non si dovrebbero perdere. Ha tante richieste, anche una dalla Dinamo Kiev ma non ci vuole andare. Non basta esser grandi giocatori, per fare delle scelte serve anche il carattere. Noi non perdiamo niente, è lui che perde un triennale da 3mln".

Queste invece quelle di Caracciolo: “A novembre mia moglie Gloriana partorirà due gemelli. Il motivo è solo questo. Una decisione che abbiamo preso, io e Gloriana, dopo aver visitato Kiev e le strutture della Dinamo. Ho trovato una bellissima città e un centro sportivo all’avanguardia. Stiamo parlando di uno dei club più prestigiosi dell’Europa, che mi ha fatto un’offerta che solo un pazzo poteva rifiutare. Ma l’offerta degli ucraini è arrivata in un momento molto particolare, per questo non me la sono sentita di stare lontano da mia moglie in una fase così delicata. Dall’ottavo mese di gravidanza non avrebbe più potuto prendere l’aereo e i bambini, appena nati, non sarebbero potuti venire a Kiev. No, non avevo l’animo giusto per tentare un’avventura del genere, che sarebbe stata gratificante dal punto di vista economico e anche sotto il profilo professionale. Io non potevo perdermi la nascita dei miei figli, lasciando mia moglie da sola a Milano. Avessero già avuto qualche mese, era diverso. Ho anteposto il valore della famiglia ai soldi e nessuna cifra poteva farmi cambiare idea”.

Non so voi, io sto tutta la vita con il "personaggio" Caracciolo, così come l'ha definito Corioni. Ancora un briciolo di dignità in questo mondo così tormentato come quello del calcio.

"Evviva i pazzi che hanno capito cos'è l'amore (Povia)"