L’anima libera

GabbianoL’anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci, soprattutto perché provi un senso di benessere quando gli sei vicino. (Charles Bukowski)

Domande, interrogativi. Condivisi, persi. Chiusi a doppia mandata. Là dentro, al sicuro.

Sì, se potessi scegliere qualcosa da “rubarle”, forse sceglierei quella libertà che leggo nei suoi occhi, che sento nelle sue parole, che traspare dalla semplicità dei gesti. Che non nasconde le difficoltà, ma le trova un senso. Quella libertà che sa ascoltare con le “mie orecchie”, che sa parlare con le “mie parole”, che fa sempre l’altro il proprio ‘io’.

Anime che ti innamorano dell’Amore: che te lo fanno vedere, te lo fanno sentire, te lo fanno immaginare, sembra quasi di poterlo dipingere o suonare talmente è bello. Perché loro lo sperimentano, non sono prediche. Umano, spirituale … è solo un aggettivo, qualcosa di secondario. L’Amore resta sempre Amore.

Che sia come un ricominciare, un ripartire da zero, un riscoprire, un nuovo conoscersi. Come se fosse la prima volta. E da custodire.

Chi gliel’ha fatto fare?

Ogni tanto ho proprio l’impressione di immaginarmelo, il caro Mario Monti, aggirarsi per palazzo Chigi, guardarsi allo specchio e chiedersi: “Ma chi me l’ha fatto fare di mettermi a dover fare il vigile e a dirigere il traffico in mezzo agli schiamazzi altrui?”. So di attirarmi le antipatie di molti, ma io personalmente lo compatisco e in ogni caso – al di là di tante scelte magari non del tutto condivise – gli sarò grata di aver fatto anche da parafulmine dei litigi da cortile della nostra politica.

Sul tram – La signora con la stampella

Il 4 come tutte le mattine piano piano si riempie, ma oggi come capienza è ancora accettabile rispetto ad altre vuote, addirittura sulla panca blu al fondo c’è ancora un posto libero.

Sale una signora con una stampella e penso: ‘Bene, c’è un posto libero per lei’.
Ma guardo meglio e mi accorgo che in realtà quel posto ha una bella macchia d’acqua. Quindi niente posto per la signora, che come me deve aver pensato di poter approfittare di quel posto e che invece deve far conto con l’evidenza.

Ho un pacchetto di fazzoletti in tasca e quando sto per proporle di asciugarle il posto in modo che possa entrare, la signora del ‘posto vicino’ alza lo sguardo dal libro che sta leggendo e con un sorriso le offre il suo posto.

La signora, quella con la stampella incomincia a ringraziarla e fa per tirare fuori il biglietto per capire come andare a timbrarlo.
Non fa in tempo che la signora, sempre quella con il libro in mano, la guarda e con un sorriso le dice: ‘ma signora, stia lì, che glielo timbro io!’.

Il tram riparte.
Insomma, questo mondo non è tutto da buttare!

Accesso del Ministero degli Interni ai nostri profili Facebook: è una bufala!

Siccome incomincio a vederlo spesso nel mio stream su Facebook, mettiamo un po’ d’ordine.

Il testo che gira è più o meno questo:

IL MINISTRO DEGLI INTERNI ITALIANO HA CHIESTO ( E OTTENUTO) L’ACCESSO AI PROFILI FB. QUINDI COPIA-INCOLLA IL SEGUENTE MESSAGGIO. Dichiaro quanto segue: Qualsiasi persona o ente o agente o agenzia di qualsiasi GENERE , struttura governativa o privata, NON HANNO IL mio permesso (tranne su richiesta esplicita e con consenso mio personale) di utilizzare informazioni sul mio profilo, o qualsiasi parte del suo contenuto compaia nel presente, compreso ma non limitato alle mie foto, o commenti sulle mie foto o qualsiasi ARGOMENTO pubblicata nel mio profilo o diario.”

“Sono informato che a tali strutture è strettamente proibito divulgare, copiare, distribuire, diffondere o raccogliere informazioni o intraprendere qualsiasi altra azione riguardante o contro di me tramite questo profilo e il contenuto dello stesso. Divieti precedenti si applicano anche ai dipendenti, stagisti, agenti o qualsiasi personale sotto la direzione o il controllo di dette entità. Il contenuto di questo profilo è privato e le informazioni in esso contenute sono riservate al circolo di persone alle quali esso è destinato

Diciamolo subito. E’ una bufala! Si può leggere qualcosa qui o qui, per mettere due link a caso.

Una cosa che non mi stancherò – spero – mai di ripetere: prima di fare copia-incolla, apriamo Google, inseriamo il testo, magari aggiungiamo anche un bel “bufala” e leggiamo i risultati che San Google ci dà.

Il 99% delle volte eviteremo di far girare qualcosa di non vero. Non costa nulla ma ci rende più “credibili”!