Giocare con poco
Facebook ovviamente non esisteva, ma questa immagine mi ha fatto tornare in mente una cosa che mi piaceva fare alle elementari. Prendevo un foglio a quadretti e incominciavo a “disegnarci” sopra la tastiera di un videogame con tanto di schermo. Poi facevo in modo che ci fosse anche uno schermo che “tiravo su”, proprio come il computer dell’immagine. L’ultimo passaggio era rinforzare il tutto con lo scotch. E il “gioco” era pronto! A quel punto veniva fiori la fantasia dell’immaginare quello a cui stavo giocando. E il gioco era poi quello tutte le volte di pensare ad una consolle più sofisticata dalla precedente. Una o due volte la maestra mi aveva beccata mentre ero intenta a giocare, ma avendo poi capito lacosa penso che avesse sorvolato sullo sgridarmi. Tuffi nella memoria.
Cercando una borsa
Funziona così, no?
Che sto cercando una borsa. Allora giro a Torino per “farmi un’idea”, come dice mia mamma.
Sono andata a Porta Palazzo, che il sabato pomeriggio è tutto un programma… giro giro giro, ma niente, tante borse ma nulla per cui potessi dire “wow” (chi mi conosce sa che le borse le uso poco e in questo ambito non ho tanto gusto).
Vabbè.
E poi salgo sul tram stanca, sfatta, assetata…guardo la ragazza davanti a me, guardo la sua borsa (ultimamente con questa cosa ho incominciato a guardare più spesso le borse di chi incontro) e caspita, proprio bella!
Il tempo di ragionare che forse con un minimo di faccia tosta potrei chiederle dove l’ha comprata che si sta preparando per scendere e faccio in tempo a “rubare” uno scatto della borsa.
Cioè, a saperlo non passavo tutto un pomeriggio in giro!
ps: se poi qualcuno vuole accompagnarmi in questa impresa, liberi di farlo! 😀
Per vivere felice
Belle e quanto mai vere queste ricette per la felicità. Perchè in fondo – e non ci si può mentire – è quello che tutti incessantemnte cerchimo.
Tu quale scegli?
Io sono molto indecisa, ma mi butterei su “Don’t worry, be happy”.
Postumi di un risveglio traumatico – La saga
Dopo le imprese precedenti di cui non ho però lasciato traccia su questi schermi (tentativo mattutino prima di mettere la caffettiera nel micronde e poi le fette biscottate in frigo) eccoci all’ ultima della saga degli effetti da “risveglio traumatico” stamattina: prendi lo spazzolino, e invece che il dentrificio lo metti sotto il beccuccio del sapone come fossero le mani.
Volevo i denti ben saponati, forse.
Che gradino hai raggiunto oggi?
Simpatica, ma sopratutto quanto mai attuale per me.