Il passo più veloce … eppure camminavano insieme.

L’anno scorso ero a Grottaferrata. Era un pomeriggio come tanti, forse in febbraio, non ricordo. Sono uscita di casa per andare da sola al lavoro dopo pranzo, un po’ con il broncio. Non era un momento facile in quei giorni.

Fatti pochi passi ho visto loro, Annamaria e Danilo, che passeggiavano insieme, tenendosi a braccetto. Non ricordo chi precisamente, ma uno dei due aveva il passo più veloce dell’altro eppure … continuavano a camminare insieme, aspettandosi, guardando i fiori sugli alberi …

Avrei voluto fargli una fotografia da riproporre adesso, dopo aver ascoltato la meditazione che hanno preparato per la Via Crucis di ieri. Perché al di là di parole, mi rimane in testa quell’istantanea, la semplicità del “voler bene”.

Quella semplicità che vorrei, spero e desidero anche per me.

[ photo credit ]

Un giorno per noi

image

Una proposta per domani. Per chi crede, per chi non crede. Per chi crede di credere, per chi non crede di credere.
Per tutti.
Chiudiamo Facebook, Twitter e tutte quelle cose “social” che ci permettono di comunicare con il mondo intero ma spesso finiscono per isolarci da chi abbiamo accanto.
Lo scorso weekend ero in montagna con un gruppo di amiche e complice (ma non come motivo principale) anche la scarsa recezione di 3 lo smartphone è rimasto spento. Non posso dire quanto mi abbia giovato questa cosa.
E sabato sera ero con loro quando ho sentito la proposta che vi sto facendo: spegnere i social per dedicarci a chi ci sta accanto o per dedicare un po’ di tempo per stare in silenzio ad ascoltare noi stessi.
Una proposta adatta a tutti.
[ foto mia ]

Che storie

Sale sull’aereo per Trapani anzichè su quello per Madrid.
Il comandante torna a Caselle [link]

Per di più sono rientrati ma il volo per Madrid era già partito, che storie!

Ma sul volo per Madrid non si sono accorti che mancava un passeggero? E sul volo di Trapani che ce n’era uno in più? Certe formalità che a volte scocciano non sono poi così “ovvie”.

Comunque, per dire, conosco una persona che doveva andare in Venezuela e si è accorta sull’aereo che quello che stava prendendo sarebbe andato in Giappone! 😀

Pensieri (nerd) mattutini sul tram

Sei sul tram che si riempie ad ogni fermata. Le persone che salgono “giustamente” si piazzano davanti alle porte ed incominci ad avere il sacro timore di come farai a scendere. Ma se incominci a pensare e fantasticare su quanto sarebbe bello un algoritmo ricorsivo che ad ogni fermata potesse ordinare i passeggeri in ordine di discesa – quindi quelli che devono scendere a Porta Nuova che se ne stiano verso il fondo, arriverà il loro turno – ecco …ci manca soltanto che incominci a calcolare il costo di tale operazione – sempre che tu abbia scelto il tuo algoritmo – e poi sì, ha tutto il diritto di aver paura che Damiani si sia impossessato di te, nel tuo subcoscio.

Inquietante di prima mattina.

Cambio d’ora

A-a-a-aiutooooo! Cambia l’ora! Ed è al giro sbagliato, visto che la prossima notte “perdiamo” un’ora!
Sarà, come dire, un piccolo jet-let da recuperare, come se fossi di ritorno da un viaggio in Portogallo. Peccato che non sono di ritorno da un viaggio, sono nel pieno di ambientamento da primavera, non ancora smaltito, tra l’altro: aaaaargh!
Incominciano 24ore di autoconvincimento: ce la farò! 😉

In gita al Parlamento

Maurizio è un amico e un insegnante e ieri, mercoledì 21 marzo, era in gita a Roma. Ha portato i suoi allievi in Parlamento e questo è quanto ha condiviso su Facebook con alcuni suoi amici. Lo lascio qui, con il suo consenso, così, nudo e crudo come l’ho letto. Fa riflettere molto, soprattutto per il vuoto “educativo” che questi atteggiamenti descritti (sommati alle fette di mortadella e tutte le mascherate che forse non sono riusciti a scampare neanche loro) lasciano nell’animo dei giovani che domani dovranno recarsi alle urne – se lo faranno – con queste immagini nella mente.
C’è da rifletterci sù, cari politici. Ma seriamente. Anche io voglio il finale positivo. Certo, poter eleggere i nostri rappresentati può essere un primo punto di partenza. Ma può bastare o c’è da cambiare tutto un sistema, ci sono da cambiare gli atteggiamenti? Bisogna ridarci fiducia. E farlo in fretta.

Ragazzi/e devo raccontarvi un’esperienza a cui manca ancora un finale positivo. Ieri sono stato in visita in Parlamento con i miei allievi di 17/18 anni. Bene la prima parte della visita,perfetta, poi la seduta in aula. Cominciamo da
Rosy Bindi (la (vice nda) presidente) costantemente al telefono o a mandare sms…. dei 10 deputati prenotati a parlare solo 2 presenti. In aula max 30 persone. 3 dormivano… abbiamo contato 10 iPad aperti su facebook. In 10 minuti 4 squilli di telefono …. Insomma che vergogna! Un’allieva é scoppiata a piangere.. La mamma licenziata lavora a ore a 450€al mese… Insomma quale fiducia per questa politica? C’é bisogno di cambiare le regole del gioco. EleggiAMO l’Italia ma attenti anche a chi mandiamo a rappresentarci. Ora aspetto un finale diverso. Ciao