No, il mio non è stato un anno meraviglioso, come leggo sulle bacheche di Facebook di tanti miei amici.
Siamo più deboli ogni giorno ed incapaci di vedere pacifisti non per scelta
e impauriti dal dolore,
nemici di noi stessi chiusi in casa ad aspettare
che fuori cambia il mondo
ma senza intervenire.
Non è la soluzione esatta di questo passo non cambieremo mai, non ci alzeremo mai,
se non muoviamo un passo verso il paradiso
non verrà da noi,
così mai certezze non ne hai e inutile apettare gli altri quando sai che tutto comincia se lo vuoi¹.
Non c’è un motivo in particolare, è stato in tutto il suo insieme un anno faticoso. Un anno dove ho sperimentato a volte la solitudine, dove a volte non vedendo tornare niente indietro mi sono chiesta quanto davvero tutto il mio “fare” avesse costruito qualcosa, nei rapporti.
E’ stato un anno in cui mi sono scontrata più di una volta con la difficoltà di mettere insieme gli ideali di vita e la nuda e cruda realtà di quello che sono, di quello che siamo.
Ma, nonostante, e anzi, forse per questo, dico grazie lo stesso a questo anno che finisce. Perché ha segnato, in modo marcato, tante cose nel mio cuore e nella mia testa.
Non che siano mancati i momenti belli, le risate, i sorrisi, gli abbracci. Parole di stima sussurate in un orecchio nel primo caldo di giugno, i risultati nello studio. Amici vicini, e forse più quelli “lontani”, che sanno esserci. Persone speciali che nella loro estrema e infinita delicatezza sanno ascoltare e comprende anche quello che non dici o non sai dire perché nemmeno tu, fino a quel momento, l’avevi compreso davvero. E loro riescono a tirartelo fuori così … con un banale sms, a volte.
Tanti giri a vuoto, tante occasioni perse. Tante immagini confuse, alcuni altri momenti che gli occhi hanno impresso senza il bisogno di una macchina fotografica per poterli ritirare fuori, più nitidi di uno scatto.
C’è tanto in questo 2014. Ma non voglio farne un bilancio. Sono convinta che ogni anno non possa essere un capitolo a parte della propria vita. Tutto concorre a farci essere quello che siamo, come siamo. E come saremo.
Non avevo propositi e non ne farò per il 2015: il mio cuore sa di cosa c’è bisogno senza doverlo scrivere qui.
Ma so anche che, qualsiasi cosa sarà il 2015, non potrà che esserlo così proprio perché così è stato il 2014. E dovrà saperne esserne riconoscente
Sento forte una parola, che vorrei fosse il trede union tra il punto di arrivo e di partenza che il calendario ci impone, ma che non voglio vivere come tale. #Ricominciare.
Ricominciare con gli altri. Ma sopratutto ricomincare con me stessa. Alzarmi, svegliarmi dal torpore, da quella posizione dove può venire la tentazione di maledire la vita, che non ci risparmia mai nulla. Neppure domande che paiono senza risposta, o a cui per rispondere bisogna dar fondo a tutte le risorse possibili per non credere che le risposte siano confezionate.
Per poter un giorno accendere di nuovo lo stereo e poter urlare, a squarciagola
In questa stanza
Che m’ha insegnato un sogno
Che m’ha donato un senso
Oggi ci son solo
Immagini d’un tempo
Le storie del passato scandiscono l’inverno
Di un anno ormai ghiacciato
Di un io che oggi non c’è
In questo intenso
Lungo e denso anno
Insonne ma deciso
Ho perso e condiviso
Le chiavi del destino
Le scelte fatte un tempo
Son giunte a compimento
E’ il Cielo che difende
La svolta che c’è in me
Oggi decido io
Oggi sono cambiato
Oggi è un giorno mio
Vivo tutto d’un fiato
Sento il mio coraggio
Non faccio un passo indietro
Oggi sono salvo
Sono il mio nuovo me
Il vuoto d’amicizie sorpassate
Da facce oggi cambiate
Da sogni che son vinti
O che hanno vinto me
Gl’intenti che oggi sento
Illuminano il volto
E guidano il mio meglio
A credere che c’è²
Buon Anno. Davvero, che sia un eterno ricominciare
1 – L’alba che vuoi – The Sun
2- Non ho paura – The Sun