Arte Bicicletta.
bici
La “teologia” della bicicletta
Lo so, è un po' di tempo che non scrivo più su queste pagine, ma spero di riuscire a riprendere una certa frequenza nel farlo.
Oggi intanto primo uso del "TO-Bike", il bike-sharing di Torino. L'unica cosa, forse la prossima volta è bene evitare via Garibaldi, che non immaginavo così "piena" alle sei del pomeriggio…sarà per le scuole ancora chiuse?
Il titolo di questo post? Per due cose.
Per una storia che qualcuno chiamerebbe "centuplo". Nei miei mesi castellani una delle cose che ho sofferto di più è stato non poter usare una bici (e non per scelta mia), prendere, andare, "volare". E oggi alle prime pedalate ho ripensato che in fondo è vero: per 9 mesi ho "perso" la bici, ma ora quando sarò a Torino, piogge permettendo, sarà il mio mezzo di spostamento, con in più la comodità di non dover pensare al prima (forse soltanto incrociare le dita che nella stazione più vicino a te ci siano ancora bici!!), ma soprattutto al dopo della bici, visto che la prendi in una stazione, la lasci in un'altra stazione e il gioco è fatto.
E poi perché … sì, oggi mi veniva un po' da pensare che un giorno di questi potrei dire: "hai voluto la bicicletta? bene, ora pedala!"
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