E’ incredibile quello che si può fare con una chitarra in mano con le parore le affiorano una dopo l’altra!
chitarra
Verso un punto di non ritorno
Sono una patita di chitarra.
Ho iniziato come autodidatta e Internet, in questo senso, mi ha sempre dato una grande mano.
E’ notizia di questi giorni la chiusura di diversi siti che offrivano accordi e intavolature (spesso chiamate con la loro traduzione inglese, tablature) delle canzoni di svariati artisti.
Chiusura non dovuta a problemi di troppo traffico, come sta accadendo ad Amostab, ma per problemi legali.
In pratica, secondo la Music Publishers Association (Mpa) e la National Music Publishers Association (Nmpa) il materiale fornito su questi siti Internet è coperto da copyright.
Peccato che il suddetto materiale non sia degli mp3, ma semplicemente il testo della canzone con gli accordi e a volte anche la tab (abbreviatura molto usata dai chitarristi del termine inglese).
La copertura con il copyright è dovuta al fatto che oltre ai normali CD con le canzoni, vengono venduti anche i Song Book degli album, contenenti gli spartiti delle canzoni – e pare che non siano neanche tutta questa roba.
Quello che forse le associazioni americane non hanno capito, e che su questi siti non vengono riprodotti i Song Book ma semplicemente l’opera di musicisti e/o chitarristi che "tirano giù" gli accordi o le tab ad orecchio ascoltando la canzone. Infatti, era normale trovare post scrittum del tipo
Non è esattamente come la suona il Liga, ma mi sembra possa andare
La cosa preoccupa.
Perchè se si può essere in parte d’accordo sulle prese di posizione sul fenomeno di filesharing, (condivisione della musica online attraverso programmi PeerToPeer) – anche se, i prezzi dei CD sono ancora altissimi e sproporzionati – in questo caso non c’è nessuna scusante per queste associazioni che cercano di mungere il più possibile da un mercato musicale sempre più in crisi.
Anche perchè il prossimo passo è una restrizione anche per i testi delle canzoni. Davvero assurdo!
Roba da non credere.
Poi ci si lamenta della pirateria. Ma certo che se la rotta intrapresa è questa, il fenomeno non potrà che aumentare. Un conto è far pagare il giusto (e vorrei sottolineare, il giusto!) per un brano musicale, un conto è far pagare tutto quello che è un prodotto derivante dal brano (parole, accordi – neanche parlo di spartiti, accordi!! – e tab) che, volenti o nolenti, ognuno può in qualche modo "riprodurre".
Si va paurosamente verso un punto di non ritorno.
Copio e incollo da SoundBlog perchè non avrei saputo dir meglio.
Le trascrizioni non sono una copia dell’originale, ma prodotto del lavoro del trascrittore che ad orecchio e con le proprie conoscenze musicali interpreta il brano in questione e produce una trascrizione didattica che viene resa pubblica gratuitamente. Solo con l’aiuto della memoria, se ascoltiamo un brano più volte, possiamo ricordarne le parole; se conosciamo le progressioni musicali possiamo capire che accordi e così via. Lo sappiamo e basta: è nella nostra mente. E nessun discografico potrà impedirlo. I ragazzi scrivono le parole di un brano che conoscono nei loro diari di scuola, le mostrano agli amici. E’ anche questo un reato? E’ un reato che l’ essere umano è intelligente? E’ un reato che è operoso? Il diritto d’autore non può essere così vasto ed assoluto da tendere le sue branchie fino dentro la mente e il sapere degli uomini e arrogarsi il diritto di spegnere le loro capacità.
Quale sarà il prossimo passo? Vietare o meglio ancora, tassare le strimpellate intorno al fuoco al mare?