Con l’inizio della scuola alle porte (11 settembre), questo è il tempo delle compere scolastiche.
Diario, quaderni, matite, penne, gomme, temperini.
Fortunamente, essendo ormai all’ultimo anno delle superiori, di tanta roba non c’è più bisogno.
Basta poi trattare bene le proprie cose e non sempre tutto il "guardaroba scolastico" va rinnvato ogni anno.
Per cui le mie compere scolastiche si sono concentrate su pochi articoli.
Il diario, innanzittuto.
Non ha più la funzione che aveva alla medie, dove ci si appuntavano sopra compiti e interrogazioni.
Cioè, si, ancora ogni tanto ci appunto i compiti da fare, ma la funzione principale è quella di contenere bigliettini di amiche, foto, e ogni "gadget" vario, dai biglietti del cinema, ritagli di articoli vari, biglietti dei pullman delle mete turistiche, eccetera.
E, ovviamente, il mio diario deve avere delle caratteristiche ben precise: una certa altezza (ne troppo piccolo nè troppo grande), arrivare almeno fino ad agosto, così da poter scrivere tutti i compleanni dell’anno, aver uno spazio adeguato per scrivere l’orario scolastico (alcuni diari hanno delle caselle 1cm x 1cm dove non ci riesce a far star niente). Tutto il resto è un di più.
Non so chi di voi ha fatto un giro per gli ipermercati in questi giorni, dove sicuramente il materiale scolastico è "in vetrina". Avete dato un’occhiata a quanto costa un diario? Ho visto prezzi arrivare anche a 11 euro, per una – a mio parere – schifezzina.
Ed è facile constatare come a costare sia "la marca". Una Comix mini costa quanto un altro diario meno rinomato.
Mi sembra assurdo che un diario possa costare 11 euro. Mio papà una trentina di anni fa si scandalizzò per il primo diario che costava 1.000 lire.
Avevo scelto il "DivenOne", che costava relativamente poco, 7.90 euro.
Poi, facendo un giro fra gli scaffali più nascosti, in basso, ho notato un diaro di "seconda fascia" che costava 2.50 euro. L’ho sfogliato, ho guardato che si adattasse alle mie "caratteristiche" e l’ho preso.
Ovvio che se non l’avessi visto mi sarei comprata l’altra, e mi sarei sentita fortunata di aver pagato "solo" 7.90 euro. Ed invece sono stata ancora più fortunata!
Poi sono passata a fare scorta di fogli protocollo, a righe (2 pacchi) e a quadretti (3 pacchi). Tanto quelli vanno quasi come il pane, tanto che tra verifiche e relazioni varie a dicembre, massimo gennaio, sarò di nuovo a fare scorta.
La mia spesa scolastica si è conclusa qui. Facendo un rapido conto ho speso la bellezza di 4 euro, a cui però dovranno essere aggiunti 1,2 euro per i fogli di ricambio per i quaderni ad anelli (che sono ancora quelli che usavo alle medie).
Gomma, matita, temperino sono sempre quelli dell’anno scorso. Mica c’è bisogno di cambiarli.
Questo a dimostrare che con una gestione attenta e non consumistica (del tipo, voglio a tutti costi quel diario) anche per la scuola non si spende tanto.
Certo che se, si cambia zaino tutti gli anni (e all’ipermercato, mentre mi aggiravo tra i cestoni ne ho sentiti tanto), si cambia portapenne tutti gli anni (un altro conto è cambiare il set di matite, che magari si sono usurate), si cambia sferografica tutti gli anni, e in generale ci si rifà il guardaroba scolastico tutti gli anni perchè bisogna stare dietro alle mode, all’ultimo personaggio di grido su diari e quaderni, poi non ci si può lamentare che mandare i figli a scuola "costa".
Certo, i libri delle superiori e delle medie costano tanto, ma questo è un altro discorso.