Volevo rimanerne fuori, ma poi ho letto un bel post e allora non posso esimermi dal dire la mia.
Cosa è successo tutti lo sanno.
Il presentatore del "Concertone" del 1maggio si è lasciato andare a qualche parola di troppo contro il Papa e il Vaticano. Non riporto le parole perchè tanto tutti le conoscete.
In giro di parla di "satira".
Ma la satira non è quella che fa ridere? A me poco sembra satira .. ma piuttosto delle "accuse".
Il mio pensiero è espresso molto bene nel post citato sopra, che non è molto dissimile da un mio di qualche tempo fa, soprattutto nelle conclusioni, per cui non mi dilungo tanto.
Permettetemi però una piccola aggiunta.
Gramellini stamattina su "La Stampa" cerca di dare un colpo al cerchio e uno alla botte, chiedendo buon senso da entrambe le parti.
Secondo me, in tutti questi discorsi (molto) pro e (poco) contro le frasi di Rivera si dimentica il momento particolare che si vive in Italia nella "guerra Stato-Vaticano".
Cioè, ricordiamoci che in questo momento il presidente della CEI gira (e celebra Messa!) con la scorta (fino a che punti bisogna arrivare!) per via di proiettili "vaganti". Parliamo di proiettili, non di noccioline, eh! (che poi siano a scopo "dimostrativo" è un altro discorso. Ma vorrei sapere cosa provereste voi ad aprire la vostra posta e trovarci dentro un proiettile…)
Non vi piace cosa dice Monsignor Bagnasco? Cambiate canale, girate la pagina del giornale, cambiate stazione radiofonica, fate quello che volete. Ma caspita, potrà dire la sua?? Nessuno vi obbliga a stare a sentirlo! E soprattutto: andate a leggere i testi ufficiali o cercate di sentire con le vostre orecchie cosa dicono le persone (vale per Mons. Bagnasco come per quello che dice la postina) perchè fermarsi al lancio di agenzia o al titolone sul giornale è molto più semplice, ma rischia molte volte di farci "bere" cose inesatte.
Ecco, voglio dire. Il signor Rivera poteva certo scegliere un altro momento per esporre le sue idee.
Mi sembra che in un clima arroventato come quello che si vive in questo periodo, tutto c’era bisogno fuorchè qualcuno che aizzasse gli animi.
E qualcuno ancora si stupisce se poi l’Osservatore Romano prende una posizione magari con parole un po’ "forti", ma abbastanza ovvia? Doveva dire: "Si, bravo, bis"??
E nessuno vuole togliere la libertà di espressione, come invece qualcuno pensa (e ci sarebbe da aprire un capitolo immenso qui: quando si dice al Papa che deve stare zitto, che deve pensare agli affari suoi non è cercare di togliere libertà di espressione? In quel caso va tutto bene?).