Avevo iniziato tempo fa una "rubrica" intitolata "A chimarla privacy" dove raccontavo degli incontri ravvicinati avvenuti nel web.
Domenica un amico (a proposito, lo saluto .. ciao Paolo!) mi ha detto che ha letto (o ha trovato, non ricordo più bene) il mio blog.
Pultroppo non c’è stato il tempo per approfondire la cosa (ad esempio mi piacerebbe sapere come ha trovato il blog), ma appena ci rivediamo (immagino già sabato) la domanda sarà d’obbligo.
E’ stato carino che mentre tornavo a casa ho ripassato mentalmente tutto quando avevo scritto in questi ultimi tempi sul blog, quasi come se avessi paura di aver scritto qualcosa di compromettente.
Non mi sono mai spinta più in là di un certo confine con la mia vita privata e delle mie idee non mi vergogno. D’altronde, sono così anche nella vita reale e non è certo il fatto di "nascondermi" dietro ad un monitor a farmi voler apparire come in realtà non sono.
Certo, il fatto di essere letta da persone che mi conoscono un po’ potrebbe farmi "controllare" su alcune cose. Ma credo che l’essere vera come lo sono nella vita reale sia una cosa importante.
Perchè a me piace essere "trasparente" in ogni situazione e non mettermi una maschera adatta alle occasioni. E mi ha fatto soffrire da un certo punto di vista trovare un giorno il blog di una conoscente che sul blog risalta diversa da come la conosco nella realtà.
Tra le altre cose, ieri ho trovato nelle statistiche una connessione che probabilmente arrivava dalla mia scuola. Probabilmente perchè "dividiamo" la connessione con il Politecnico, e per cui è difficile sapere esattamente da dove è partita la richiesta al mio blog ..
Ma ripeto. Non ho nulla da nascondere. Sono quella che sarei se mi incontraste per strada.