Si fa un gran parlare in questi giorni dello sciopero (o meglio serrata) dei farmacisti titolari di una farmacia privata (è bene sottolinearlo).
Con cosa ce l’hanno? Con il decreto Bersani, che ha già mobilitato taxisti e avvocati, ovviamente.
Non entro del dettaglio delle varie controversie, perchè l’ha già fatto qualcuno prima di me in modo egregio.
Da parte mia non posso che appoggiare Bersani nella sua azione, sperando che sia più intransigente di quanto si sia dimostrato nei confronti dei taxisti. Ne va della credibilità. A costo, a par mio, di perdere dei voti alle prossime elezioni. Non si può sempre dare un colpo al cerchio e uno alla botte.
Una delle novità introdotte dal decreto, apre le porte della grande distribuzione i cosidetti "farmaci da banco". Un’aspirina, tanto per intenderci. Era ora! Anche perchè, ormai, oggi giorno il farmacista non è che un normale commesso di negozio. Ne più ne meno.
Avete presente quante cose si trovano nelle farmacie, oltre alle normali medicine? Cosmetici, alimenti per bambini, pannolini .. e chi più ne ha, più ne metta.
Chi è contrario con il decreto Bersani – pochi a dire la verità, tolti i farmacisti e le persone con gli occhi foderati di prosciutto – ha una sola cantilena.
- chiunque può andare a comprarsi dosi spropositate di medicinali.
Certo. Perchè, se uno voleva non lo poteva fare anche in farmacia??
Il decreto prevede che ci sia comunque un farmacista al banco nei supermercati. Ma questo meglio non dirlo, meglio far credere che ognuno possa arraffare un qualsiasi medicinale e ammazzarsi ..
Personalmente fa un po’ ridere vedere queste liberalizzazione messe in atto da un governo di sinistra, mentre la destra inerme non può fare che spalleggiare chi protesta, come avvenuto con i taxisti.
In tutta Europa i medicinali da banco vengono venduti nei supermercati. E mai successo qualcosa?
Certo. Il decreto ha toccato una categoria che forse si considerava intoccabile. E che ha sentito il bisogno di scendere in strada a protestare, perchè si è sentita toccata nei propri privilegi. Sembra di vedere le coorporazioni del medioevo, gli ordini.
Ecco come i farmacisti si prendono cura della nostra salute. Serrande abbassate. E cavoli vostri.
Tanto, aggiungo io, qualche giorno di sciopero non è certo un problema per chi possiede ville, macchinoni. Avete mai incontrato un farmacista (proprietario) "povero"?
Qualcuno incomincia a fare partire le prime denunce per lo sciopero, selvaggio, di questi giorni.
Si, perchè di sciopero selvaggio si tratta. E si spera che vengano presi dei seri provvedimenti nei loro confronti.
E allora. Loro scioperano? E facciamolo anche noi, facciamo sentire la nostra voce.
Il cliente ha sempre ragione.
Il mio consiglio è quello di servirsi, quando è nelle possibilità, nelle farmacie comunali.
Questo è l’elenco delle farmacie comunali di Torino città. Appena trovo un po’ di tempo cercherò di mettere su un elenco anche con quelle della provincia. E poi chi lo sa, magari l’elenco si amplierà.
Sembra che la protesta si possa attenuare in Piemonte e Lombardia. Ma l’associazione dei farmacisti non ci sta. Vuole sospendere chi non aderirà allo sciopero. Viva la democrazia!
Intanto vi lascio alcuni post interessanti che ho trovato sull’argomento.
Aggiornamento del 29 luglio : la serrata è stata sospesa. E forse, almeno in questo caso, il Governo non ha ceduto di fronte ai ribelli. Una buona notizia!