Ah, ci tenevo a ringraziare pubblicamente l’anonimo benefattore che ieri ha fatto suonare il mio cellulare con questo simpatico messaggio:
Vodafone: la ricarica di 10.00 euro è stata eseguita. Per conoscere il tuo traffico disponibile e bla bla bla.
Peccato (non certo per me) che il messaggio arrivasse davvero dalla Vodafone e che il mio credito sia stato incrementato sul serio di Euro 10. Il mio problema è che non so chi ringraziare!
Che ridere. C’è gente che sono settimane che cerca la fortuna puntando sull’enalotto e un esercito di pecoroni che gli va dietro e a me è bastato aprire un sms per trovare la mia piccola "fortuna".
A proposito di superenalotto: stasera è stato veramente imbarazzante guardare il TG1 con l’estrazione in diretta: ma dico, non c’è niente di più importante di cui parlare? Con quella enfasi, poi? Boh! Giovedì – o quando sarà la prossima estrazione, scusate, non sono avvezza di queste cose – ci sarà una diretta a partire dall’ora di pranzo?
Ci sarebbe da parlare di cose più importanti ovviamente delle uscite di senno di "quelli del nord" che dicono che nessuno – nessuno chi? Bossi e la sua combricola sarebbero e rappresenterebbero tutti? – conosca l’inno di Italia e tutti – tutti chi? – invece saprebbero "Va Pensiero" – io ho vagamente idea "dell’aria", figuriamoci se conosco le parole: no Bossi, non è vero che tutti lo conoscono perché io, ad esempio, non lo so!
Mentre l’inno d’Italia, si, quello lo conosco e ne vado fiera (fino alle elementari lo sapevo tutto), e come giustamente dice il buon Fabione Cannavaro, anche per i nostri compatrioti all’estero è motivo di orgoglio, vanto e segno di appartenenza! –
Gente di internet, lancio una proposta: ognuno si registra mentre canta l’inno d’Italia e lo mette su Youtube e poi lo mandiamo al ‘sior a cui l’estate non fa bene perché prende sempre troppi colpi di sole e finisce per sparare cretinate più del solito – d’altronde Calderoli docet, aboliamo l’estate per i leghisti, vi prego! Ci state?
Ah, e l’Inno è da cantare ovviamente in dialetto, ringraziando l’amico Bossi che farà in modo che i nostri figli lo impareranno anche a scuola. Si, bella idea. Quindi scusa, io nasco in Piemonte e voglio dire, il piemontese che si parla a casa dei miei nonni è diverso da quello che si parla a Cuneo, ma anche solo da quello che si parla ad Ivrea, nel Canavese, per non andare troppo lontano … quindi già un problema: quale piemontese?) ma per vari motivi mettiamo che mi debba trasferire in un’altra regione e ovviamente in casa continuerei a parlare il mio bel dialetto piemontese. I miei figli che dialetto dovrebbero imparare? Dalla maestra Franca, poi, che viene da Oristano?
Che poi il dialetto sia ormai in certe parti d’Italia in disuso (mio papà alle elementari parlava solo in dialetto e tornando a casa chiedeva a mia nonna come mai i suoi compagni parlassero quella lingua strana e straniera, io se a mala pena riesco a capire cosa si dicono i miei nonni quando parlano è già una gran cosa) è cosa nota, anche se io parlo, appunto, a titolo personale, perché delle tante persone che conosco penso che quello di non conoscere il mio dialetto sia un problema quasi solo mio.
Quindi, onestamente, io in questo momento non vedo tutta questa necessità, la scuola ha ben altre priorità che mettersi ad insegnare il dialetto! L’Italia ha ben altre priorità che queste idee (?) senza senso!
Comunque avevo iniziato questo post parlando della ricarica anonima ricevuta e sono finita a parlare di Bossi, dialetto, inno d’Italia. Ce la posso fare!
Ma meglio chiedere qui, che altrimenti mi tocca poi commentare certe cose che non so come si abbia il coraggio di dire (se Berlusconi non ha mai partecipato a festini – solo cene simpatiche? ma crede che gli italiani siano fessi?- e frequentato minorenni io diventerò il Papa e la terra è quadrata, per dire) o mi tocca chiedere se è necessario fare in un telegiornale (quindi Studio Aperto è di per sé escluso vista la definizione di "telegiornale") un servizio di qualche minuto sul fatto che negli States abbiano addirittura aperto dei sondaggi – giusto per far notare come dall’altra parte dell’Oceano pur di attaccarsi a qualcosa sul Presidente si debba stare a guardare come si veste sua moglie, altro che i nostri cabarettisti che guidano il Governo e che fanno parlare di sé da soli – sullo "scandalo" della First Lady americana che scende dall’aereo in shorts! (e quindi? è in vacanza, potrà beatamente vestirsi come diavolo le pare? Sarebbe meglio non ricordare che dai nostri voli presidenziali scendono loschi figuri che si fanno dei viaggi a spese degli italiani – destra e sinistra che siano, tanto sono piuttosto uguali su queste cose)
E visto che si parlava di campo: oh, ma Mourinho, prendersi un po’ meno sul serio no, eh?
ps. saranno contenti certi miei vecchi lettori a cui piacevano molto questo mio genere di post un po’ "taglienti"