Stasera ricomincia Don Matteo!
Prima o poi dovrò andare a fare un "pellegrinaggio" a Gubbio: non esiste che io, arrivati alla settima serie, non l’abbia ancora vista!
Stasera ricomincia Don Matteo!
Prima o poi dovrò andare a fare un "pellegrinaggio" a Gubbio: non esiste che io, arrivati alla settima serie, non l’abbia ancora vista!
Signori e signore. Giù il cappello davanti alla Televisione. E chissà che cosa ne pensava della deriva in cui purtroppo è caduta.
Mi mancheranno i suoi siparietti con Fiorello a W Radio2. Come una seconda giovinezza in un’amicizia che si vedeva fosse tra i due spontanea. E nella sua semplicità e schiettezza, i minuti che passavano dalle 14.45 alle 15.00 era imperdibili.
Ah, ci tenevo a ringraziare pubblicamente l’anonimo benefattore che ieri ha fatto suonare il mio cellulare con questo simpatico messaggio:
Peccato (non certo per me) che il messaggio arrivasse davvero dalla Vodafone e che il mio credito sia stato incrementato sul serio di Euro 10. Il mio problema è che non so chi ringraziare!
Che ridere. C’è gente che sono settimane che cerca la fortuna puntando sull’enalotto e un esercito di pecoroni che gli va dietro e a me è bastato aprire un sms per trovare la mia piccola "fortuna".
A proposito di superenalotto: stasera è stato veramente imbarazzante guardare il TG1 con l’estrazione in diretta: ma dico, non c’è niente di più importante di cui parlare? Con quella enfasi, poi? Boh! Giovedì – o quando sarà la prossima estrazione, scusate, non sono avvezza di queste cose – ci sarà una diretta a partire dall’ora di pranzo?
Ci sarebbe da parlare di cose più importanti ovviamente delle uscite di senno di "quelli del nord" che dicono che nessuno – nessuno chi? Bossi e la sua combricola sarebbero e rappresenterebbero tutti? – conosca l’inno di Italia e tutti – tutti chi? – invece saprebbero "Va Pensiero" – io ho vagamente idea "dell’aria", figuriamoci se conosco le parole: no Bossi, non è vero che tutti lo conoscono perché io, ad esempio, non lo so!
Mentre l’inno d’Italia, si, quello lo conosco e ne vado fiera (fino alle elementari lo sapevo tutto), e come giustamente dice il buon Fabione Cannavaro, anche per i nostri compatrioti all’estero è motivo di orgoglio, vanto e segno di appartenenza! –
Gente di internet, lancio una proposta: ognuno si registra mentre canta l’inno d’Italia e lo mette su Youtube e poi lo mandiamo al ‘sior a cui l’estate non fa bene perché prende sempre troppi colpi di sole e finisce per sparare cretinate più del solito – d’altronde Calderoli docet, aboliamo l’estate per i leghisti, vi prego! Ci state?
Ah, e l’Inno è da cantare ovviamente in dialetto, ringraziando l’amico Bossi che farà in modo che i nostri figli lo impareranno anche a scuola. Si, bella idea. Quindi scusa, io nasco in Piemonte e voglio dire, il piemontese che si parla a casa dei miei nonni è diverso da quello che si parla a Cuneo, ma anche solo da quello che si parla ad Ivrea, nel Canavese, per non andare troppo lontano … quindi già un problema: quale piemontese?) ma per vari motivi mettiamo che mi debba trasferire in un’altra regione e ovviamente in casa continuerei a parlare il mio bel dialetto piemontese. I miei figli che dialetto dovrebbero imparare? Dalla maestra Franca, poi, che viene da Oristano?
Che poi il dialetto sia ormai in certe parti d’Italia in disuso (mio papà alle elementari parlava solo in dialetto e tornando a casa chiedeva a mia nonna come mai i suoi compagni parlassero quella lingua strana e straniera, io se a mala pena riesco a capire cosa si dicono i miei nonni quando parlano è già una gran cosa) è cosa nota, anche se io parlo, appunto, a titolo personale, perché delle tante persone che conosco penso che quello di non conoscere il mio dialetto sia un problema quasi solo mio.
Quindi, onestamente, io in questo momento non vedo tutta questa necessità, la scuola ha ben altre priorità che mettersi ad insegnare il dialetto! L’Italia ha ben altre priorità che queste idee (?) senza senso!
Comunque avevo iniziato questo post parlando della ricarica anonima ricevuta e sono finita a parlare di Bossi, dialetto, inno d’Italia. Ce la posso fare!
Ma meglio chiedere qui, che altrimenti mi tocca poi commentare certe cose che non so come si abbia il coraggio di dire (se Berlusconi non ha mai partecipato a festini – solo cene simpatiche? ma crede che gli italiani siano fessi?- e frequentato minorenni io diventerò il Papa e la terra è quadrata, per dire) o mi tocca chiedere se è necessario fare in un telegiornale (quindi Studio Aperto è di per sé escluso vista la definizione di "telegiornale") un servizio di qualche minuto sul fatto che negli States abbiano addirittura aperto dei sondaggi – giusto per far notare come dall’altra parte dell’Oceano pur di attaccarsi a qualcosa sul Presidente si debba stare a guardare come si veste sua moglie, altro che i nostri cabarettisti che guidano il Governo e che fanno parlare di sé da soli – sullo "scandalo" della First Lady americana che scende dall’aereo in shorts! (e quindi? è in vacanza, potrà beatamente vestirsi come diavolo le pare? Sarebbe meglio non ricordare che dai nostri voli presidenziali scendono loschi figuri che si fanno dei viaggi a spese degli italiani – destra e sinistra che siano, tanto sono piuttosto uguali su queste cose)
E visto che si parlava di campo: oh, ma Mourinho, prendersi un po’ meno sul serio no, eh?
ps. saranno contenti certi miei vecchi lettori a cui piacevano molto questo mio genere di post un po’ "taglienti"
Stasera abbiamo cenato presto e così, facendo un po’ di zapping sulla tv tanto per ingannare un po’ il tempo, sono capitata su Canale5 e mi sono imbattuta nel suo pre-serale "Chi vuole essere milionario".
Penso di non dover spiegare a nessuno di cosa si tratta e per cui passo alla chicca di stasera.
Concorrente donna, 5° domanda:
– "Chi pronuncia la frase "questo matrimonio non s’ha da fare" nei Promessi Sposi?"
Quattro opzioni come al solito: L’Innominato, Don Abbondio, Don Rodrigo, i Bravi.
Io penso: "Ma che facile, lo sanno tuttiiiii"!
Lei invece tentenna: "Mi pare siano i bravi, ma chiedo l’aiuto del pubblico".
Ehhhhhhh?
L’aiuto del pubblico, per una domanda di questo genere? Dopo aver sciorinato i nomi dei due bravi, sintomo per per lo meno hai idea di cosa stiamo parlando?
Povera Italia!! (N.B. sono cosciente che l’Italia ha ben altro genere di problemi più seri con cui fare i conti e per cui dire "povera Italia", ma piuttosto che piangere preferisco fare un po’ di ironia)
Cioè, io sono molto ignorante perché ho fatto un istituto tecnico e se mi mettete in una sala degli Uffizi potrei avere (anzi, ho) qualche problema a riconoscere che cosa ho davanti, ma per lo meno so riconoscere senza bisogno dell’aiuto del pubblico chi ha pronunciato il secondo verso (si, lo so che i Promessi Sposi sono in prosa e quindi sto un po’ abusando di questo termine) più famoso della letteratura italiana dopo "Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita".
E attenzione, forse la cosa più scandalosa è che, premettendo che non so se l’aiuto del pubblico viene in qualche modo pilotato dagli autori del programma, l’opzione "bravi" non abbia avuto il 100% come sarebbe lecito aspettarsi per una domanda del genere, ma mi pare si attestasse intorno all’ 80%. Un buon 20% si è andato a perdere tra le altre varie opzioni.
Siamo un popolo di ignoranti?
[Immagine presa qui]
Me sconvolta: ho appena visto il tv la mia ex-prof di Informatica.
La cosa divertente è che sta illustrando la questione alternanza-scuola lavoro che noi abbiamo visto con il binocolo.
Non so se mi "urta" di più il Festival di Sanremo di quest’anno (come mai al ribasso), che se si chiamasse Festival delle stonature andrebbe bene lo stesso o il "magnifico" (eufemismo) coro della mia parrocchia che riesce a rovinare qualsiasi cosa gli capiti sotto mano … soprattutto quei canti "a cui tengo", mannaggia a loro.
Ah, e anche qui le stonature non mancano (si vede che c’è una gara e nessuno me l’ha detto). Oggi è stata solo l’ultima di una lunga serie. Ma forse è stata la peggiore. Il mio stomaco ha retto a fatica.
Se non fosse che sono lì per Qualcun’altro, sarei già scappata da un pezzo. Fortuna che poi a casa mi posso "rifare".
Tornando al Festival … non l’ho visto in televisione, ma l’ho seguito via radio con i "Gialappi" (mentre al computer facevo altro, per cui potrei essermi persa qualcosa) e guardato qualcosina delle esibizioni su Youtube, visto che alla fine la cosa che più mi interessa è la musica e cercare di seguirla in televisione mi è sembrata un’impresa titanica che non faceva per me… soprattutto quando fortunatamente ci sono altri mezzi per poter seguire la kermesse … quando-voglio-io.
Che dire. Quando la giuria di "qualità" è composta da Giampiero Mughini, Gloria Guida, Gianni Boncompagni, Eleonora Abbagnato, Giancarlo Magalli, Tiziana Ferrario, Fabrizio Frizzi, Martina Colombari, Emilio Fede e Mariolina Simone ci si chiede se è uno scherzo o meno. Quanti di quelli lì dentro sanno cos’è la musica?
Leggendo qua e là le dirette sui blog, mi sembra che la mia impressione di voti dati a "capocchia" non sia poi così campata per aria.
Premiati quelli che non meritavano e bocciati quelli che meritavano. Ma funziona sempre così.
Tanto per fare qualche nome.. mi sono piaciuti molto Sergio Cammariere (che secondo me per il Festival è davvero "sprecato"), Max Gazzè, anche L’Aura non male (peccato forse sia un po’ una "copia" di Elisa), e aggiungiamoci anche Tricarico (quello che qualche anno fa cantava il tormentone "Io sono Francesco"), al di là del personaggio un po’ stravagante (il suo epiteto verso Chiambretti ormai starà facendo il giro del mondo) e troppe stonature, soprattutto nella prima esibizione. Solo a me sull’ "io" del ritornello viene da cantare "vagabondo che son io"? Mi sembra praticamente identica!
Molto bella la canzone di Mietta in duetto con i Neri per Caso.
Nota (di merito) a parte per Elio e i suoi "Elli" con Figaro di Rossini. Peccato fosse fuori concorso e non inedita . In ogni caso, i vincitori morali.
E una nota (sempre di merito) anche per Jovanotti.
C’è anche il gruppo "senza infamia e senza lode". Paolo Meneguzzi, che se non altro non stona, Francesco Fabrizio Moro, che l’anno scorso aveva proposto un pezzo "impegnato" e che quest’anno sembra un po’ Vasco. E intanto comunque arriva terzo. Poi i Tiromancino e Frankie Hi-NRG MC (anche se molto bello il duetto con Simone Cristicchi). E tutti gli altri. Vincitori compresi: sentendo la canzone, non so perchè, mi viene in mente "la Bella e la Bestia". Poi lui, Giò Di Tonno (un nome, un programma), sembra mio zio ringiovanito di qualche anno.
Passando al peggio.
Non mi spiego il 5°posto dei Finley (stonatissimo il tal cantante Pedro, incapace di accordare una chitarra e di eseguire un banale assolo il "chitarrista" nel duetto con Belinda che la prossima volta potrebbe imporre un cambio di tonalità … la sua tonalità è talmente bassa che sembra che proprio non canti), ma hanno alle spalle uno stuolo di ragazzine che li avrà votati "a manetta" prosciugando le proprie paghette. La canzone poi è "orrenda", ma dai Finley non è che ci si possa aspettare tanto (quello che io temo adesso è che qualche orda di queste ragazzine trovi questo post e partano con i commenti "esseemmessosi" per dire quanto invece sono bravi i Finley).
E poi la Tatangelo, con la sua dichiarazione d’amore al suo Gigggi (scusate, non lo reggo proprio D’Alessio e di conseguenza nemmeno la Tatangelo) in diretta dopo il secondo posto (tra l’altro detta in modo così "plastico" come stesse facendo l’estrazione del lotto) … il punto più basso mai toccato a Sanremo, forse. Al di là della canzone, un inno puro al relativismo, a mio parere (ce n’era una dal tema simile anche nella sezione giovani).
Per quanto riguarda i giovani, ho seguito abbastanza poco … ma "youtubuttando" devo dire che è mi è piaciuta in particolare la canzone dei "La scelta" … sarà per questo sound e ritmo molto "etnico" (il finale di violino è stato molto apprezzato dalla sottoscritta!) e questo uso "smodato" i tamburi e batteria … ma davvero molto bello!
Non poteva mancare il gruppo italico alter ego dei Tokio Hotel (e ho detto tutto ), i "Melody Fall"… torinesi per di più. Arghh! Doppia sciagura. E il chitarrista di questo gruppo, tra l’altro, mi sembra proprio di averlo visto nella mia ex-scuola. Tripla sciagura. Esilerante il commento della Gialappa’s alla performace.
Da piangere invece la cover con cui hanno "violentato" Luce di Elisa (per chi è forte di cuore, verso i 3.15 minuti del video di Youtube linkato).
Bene. Si potrebbero dire tante altre cose … ma possiamo finirla qui.
Ma tipo … i Gazosa (tanto per dirne una) … che fine hanno fatto? (non che ne senta la mancanza, eh!)
ps. Comunque se al di là di tutto ci si strappa i capelli più per gli ascolti bassi di Sanremo che per la disastrosa situazione politica (e non solo) in cui versa l’Italia … beh, c’è da esserne preoccupati (e se io non ne parlo è solo perchè ormai ci sto perdendo la speranza, nella "politica" e tutto quello che le gira attorno).
Ieri sera, come tanti italiani, ho visto l’incursione televisiva di Fiorello con il suo "Viva Radio2" in tv.
Come al solito Fiorello ha dato il meglio di se, contagiando per un’ora la famiglia e quanti hanno preferito il "pre-serale" di Raiuno (che si è concluso alle 21.48, ma Fiorello è abituato a sforare).
Ad lì della riflessione sull’utilità di mandare in "sfida" Fiorello e Fazio (che ieri sera aveva come ospite niente di meno che il ministro Padoa Schioppa per parlare di Finanziaria), ritengo che in radio Fiorello sia molto meglio.
Vanno bene queste comparsate, perchè vedere come funziona in radio è sempre bello .. ma occhio, Fiore, non farci l’abitudine!
Immaginate il sabato mattina. Ultima ora di lezione, religione.
Esodo di massa, in classe si resta in pochi. Cosa fare? Parlare del più e del meno.
Di Juve (il prof è juventino), Toro, Inter, Telecom.
Delle mete per la visita di istruzione (o meglio, la gita), di Berlino.
Poi non so come, il discorso si è trasferito su un "programma" di cui in parte ignoravo l’esistenza (o meglio, avevo intravisto alcuni post su blog come Tvblog.it e letto qualche mini-articolo su Leggo): Pupe e Secchioni.
Si è aperta una discussione su questo reality-show. Tutti – guardandolo – avevano qualcosa da dire. Io, non avendone visto neanche un minuto, all’inizio non sapevo nemmeno di cosa stessero parlando.
Mi sono fatta spiegare da una mia compagna come funzioni.
In pillole, quello che ho capito è che da una parte ci sono tipe ignoranti, ma belle. Dall’altra tipi colti ma brutti e "sfigati". Le tipe devono conquistare i tipi. I tipi devono acculturare le tipe.
Da quello che ho capito, queste tipe non sono solo un po’ ignoranti. Proprio vivono in un altro mondo.
Non sanno che faccia abbia Hitler, Charlie Chapin, Totò e tanti altri. E non sanno che in Italia c’è una regione chiamata Abruzzo.
Verrebbe da chiedersi se non lo facciano apposta, se non faccia parte del gioco.
Lo devo dire. Non pensavo si potesse arrivare a tanto nel mondo delle televisione.
Mi sembrava che I vari Grandi Fratelli, Fattorie e chi più ne ha più ne metta, fossero il punto più basso. Eppure mi sbagliavo.
Sono rimasta allibita. Il messaggio che passa è che non importa avere un po’ di cultura, essere delle persone "integre". Per il successo basta essere belli.
E non è un problema di come appaiono le donne (ignoranti, ma l’importante è che siano belle).
La mia compagna diceva che il problema sta a come ci si pone nei confronti del programma: prendendo "esempio" o in posizione più critica. Vero. Ma bisogna ricordare che di solito, chi guarda questi "programmi" ha già fatto il pieno di Grandi Fratelli, Isole dei famosi, Talpe etc. Può assumere una posizione critica chi assorbe passivamente montagne di cretinate come queste?
Non sarebbe ora di dire basta a questi reality, a questi programmi-spazzatura che inculcano ai più giovani che la cosa più importante è l’ "apparire"?
C’è una generazione che cresce con questi modelli. Chi realizza questi "programmi" si rende conto del danno che sta creando? Che i giovani non sono più disposti al sacrificio? Che l’aspirazione è diventata quella di andare a fare la vfelina o un reality?
Ormai la televisione è una pattumiera. Non l’accendo nemmeno più. Tanto le notizie le guardo su Internet. E cerco su Internet anche intrattenimenti più positivi, tra cui posso scegliere quello che mi aggrada di più.
Io spengo la TV. Ma come fare per far capire a questa massa di adolescenti (e non solo) il male che fa loro questa roba?
Si dice che Internet ha cambiato il nostro modo di pensare e di agire.
Forse mai i miei nonni avrebbero pensato che un giorno si sarebbe potuto effetuare movimenti bancari comodamente seduti a casa o fare tante altre cose che Internet oggi ci permette.
Una delle rivoluzioni che si sono create con Internet, però, è stata certamente quella dell’informazione.
Solo quanche anno fa, per sapere cosa succedeva nel mondo bisognava accendere la televisione e vedere un telegiornale. Oggi invece, tutti i quotidiani di casa nostra hanno un proprio sito Internet su cui è possibile trovare le informazioni aggiornate in tempo reale.
Accendendo la TV, invece, sempre più spesso i telegiornali italiani assomigliano a trasmissioni di gossip con poco spazio per l’informazione e tanto per veline, gossip e quant’altro.
Capostipite di questa nuova generazione di TG è sicuramente Studio Aperto (non è un link unico) – anche se qualcuno lo difende (sempre che riusciate a leggere post e soprattutto commenti, su questo sfondo per carità, bello, ma poco adatto alla lettura) – e a qualcuno sembra che anche il TG1 incominci a prendere questa piega.
Di Studio Aperto forse non c’è neanche bisogno da chiedersi il perchè. Italia1 si definisce un canale giovane per i giovani e anche questo fantomatico TG seguirebbe la suddetta linea editoriale.
Però mi sembra quantomeno allora inadeguato dire che Studio Aperto si tratta di un TG. Io in un telegiornale voglio trovare informazione sugli avvenimenti più importanti del giorno, e non ore di meteo, servizi strappalacrime sui cani abbandonati, e gossip a tutto spiano.
Per quello, fateci delle trasmissioni apposta. Così io non le guardo.
Per tutta questa serie di motivi, avrò visto Studio Aperto in vita mia si e no 5 volte.
A dire la verità, credo che sia l’unico "TG" a non avere queste due lettere nella sigla del programma. Di fatti si chiama Studio Aperto, non TG6.
Del TG1non saprei cosa dire, perchè ultimamente la mia informazione è tutta tratta di Internet e la televisione sta poco accesa, giusto per il telegiornale regionale.
L’informazione televisiva, poi, ha anche una serie di difetti, più o meno perfezionabili.
Il primo è che è breve e le notizie devono essere ridotte al minimo per dare spazio anche ad altre cose.
Questo sicuramente non agevola la qualità dell’informazione.
Il difetto più evidente, però, è quello della "parzialità" delle informazioni e la loro "manipolazione".
E’ normale che quindi, un TG4 e un TG3 (cito i due telegiornali che si dice essere di parte, a destra il primo e a sinistra il secondo) riportino una notizia in modo totalmente diverso.
Sono questi i motivi che mi fanno preferire di gran lunga l’informazione on-line.
Non ci sono limiti di tempo e di spazio e, soprattutto c’è la possibilità di "incrociare" le notizie su più siti di informazione, per farsi un’idea più ampia della vicenda. Sempre che si voglia, ovviamente. E poi, cosa da non trascurare, è più semplice fruire dell’informazione straniera, che può completare una buona informazione incrociata.
E dulcis in fundo, permette anche di ampliare la propria opinione con l’ausilio dei blog e dei forum.
Potrebbe anche darsi che il degrado che percorre le redazioni dei telegiornali nostrani sia dovuto al grande successo che riscuotono le notizie online.
Comunque, anche all’estero non è che se la passino benissimo.