Il regalo di Fal

Venditore in spiaggiaFal è un ragazzone di 27 anni del Senegal, dove vive la sua famiglia e dove torna una volta finita la stagione qui in Italia.

Tutti i giorni sulla spiaggia vende borse e borsellini ai bagnanti. E ogni notte dorme lì, in una piccola tenda arancione.

In mezzo al brulicare di bancarelle lo riconosci dal suo cappello giamaicano che usa per ripararsi dal sole.

Il mio papà in questi giorni ha fatto amicizia con lui e l’altra sera, quando abbiamo mangiato in spiaggia, è andato a dargli il suo panino.

È incredibile come a volte bastino poche parole, lo sforzo di capirsi nonostante si parlino lingue diverse, per creare un rapporto. Così finito l’ultimissimo bagno e l’ultimissimo sole, prima di partire siamo andati a salutarlo.
Papà non c’era, era a preparare le ultime cose e così gli abbiamo portato i suoi saluti.
Fel ci ha fermato, ha preso un sacchetto. Ha preso uno dei bei borsellini che vendeva, l’ha imbustato e ci ha detto: ‘Datelo al papà e ditegli: questo è il regalo di Fal’.

Sono rimasta di sasso, perché papà proprio in questi giorni aveva cercato nel mercatino sulla spiaggia un borsellino per sostituire il suo. Non so se lui lo sapesse, ma ho provato a dirgli che non era proprio il caso. Ma mi ha fatto capire che non potevo rifiutare il suo regalo.

Così l’ho ringraziato, ci siamo dati un cinque e noi abbiamo preso la strada del ritorno.

Su quei lunghi metri di spiaggia che separavano dal parcheggio dove ci aspettavano i genitori, non ho potuto far a meno di commuovermi, pensando al dono che portavo tra le mani, alla gratuità di quel gesto. Quel borsellino è il ‘pane’ di Fal e della sua famiglia. E lui, come ‘ringraziamento’ al papà che si era fermato a chiacchierare cn lui, glielo stava regalando.

Ho consegnato il sacchetto al papà, che ha provato a riportarlo a Fal.

Non so come sia andata, so solo che quel borsellino è stato in viaggio con noi verso casa.

A me importa raccontare del vero “regalo” di Fal, il suo grande cuore. Da cui tutti, io compresa e per prima, abbiamo molto da imparare.

Dov’è la Pinguilandia?

Le mie vacanze quest’anno stentano un po’ a "decollare" nel senso stretto e di come viene inteso il termine.

Un po’ per esami in date assurde (ma d’altronde c’è da dire che ho scelto io di darlo in quella data), un po’ perché ci sono questioni che a random tornano d’attualità e non gli si può dire "ferma, io sono in vacanza".

Diciamo che i giorni che sono passati dall’inizio del mese sono stati abbastanza "interessanti", quasi mai uguali tra loro.

La prima parte l’ho vissuta a casa in "solitaria" e in totale autogestione. Scelta astuta e voluta approfittando della sorella fuori casa e i genitori in montagna. C’era bisogno in effetti di prendersi un po’ d’aria. E finché è durata, è stata forse la giusta decisione, sebbene i primi giorni fino all’esame siano andati avanti un po’ a inerzia, mangiare e studiare, studiare e mangiare!

Quindi appunto, settimana in piena autogestione. Ma non anarchia. Mi sono data delle regole.
Ad esempio quella che alla fine della giornata il lavandino della cucina dovesse essere pulito e splendente, meglio ancora se anche dopo ogni pasto. O quella di non lasciare le cose in giro per casa, ma metterle al loro posto, di non approfittare della casa libera per creare del caos. L’unica contro indicazione sono stati i chili di pomodoro che mi ha lasciato la mamma nel frigo con il caldo invito a farli fuori: adesso li sogno pure di notte!

Però si, mi sono concessa alcune cose che solitamente è più difficile: musica quasi sempre "on-air", film alla sera per rilassarsi un po’, anche se mi sono accorta che la solitudine non fa per me e alle volte avrei voluto poter fare dei discorsi con i muri!

E poi, passata la fatidica data, avevo da un po’ in testa il voler approfittare di questa solitudine per cercare di ridare un minimo di pulizia alla mia stanza, visto che era una cosa che volevo fare tipo dalla sessione esami di dicembre. E’ passato Natale, Capodanno fuori, poi i quattro giorni di ritiro a Roma, sono tornata e la mattina dopo stavo in università a prendermela con l’economia. E due giorni dopo rincominciavano le lezioni e il solito tran tran quotidiano. Quindi niente pulizie a quel giro. E alla sessione successiva, quella di Pasqua, la solita promessa: "Appena finisco gli esami metto a posto la stanza". Si, come no!
Quindi praticamente era da quando l’avevo tirata a lustro per il Capodanno 2008 che non ci mettevo più mano "pesantemente". E questa era finalmente una buona occasione, il silenzio, la tranquillità, nessuno che ti dice cosa e come devi fare ….

E poi, per rendere meno faticoso il lavoro ho preso lo stereo e messo su la musica, mia compagna inseparabile di viaggio in questi giorni che sono stata a casa. Ho ritirato fuori due cd di musica varia che avevo lì da un po’ "fermi", perché le canzoni che mi piacevano tanto erano finite nel lettore mp3 e i cd erano finiti prima sulla "scrivania" e poi in giro con l’altra roba recentemente quando avevo incominciato quest’ultima sessione, per farmi "spazio" per fare gli esercizi.
Così, li ho rimessi su e mi è scappato un sorriso perché ho scoperto che alcune canzoni che mi piacevano all’epoca più o meno adesso invece mi piacevano di più, ma soprattutto perché non avevo mai fatto forse troppo caso a come alcune canzoni seguivano, non so come dire, un filo e quasi erano state messe lì per dirmi qualcosa e che in quel momento, con l’esser passata tanta "acqua sotto i ponti", capivo in modo più "vero".  E intanto di tutto questo filosofeggiare, ho riaperto quaderni delle superiori, ritrovato cose vecchissime che si facevano solo alle elementari, tipo il foglio con tutte le firme dei miei compagni e delle maestre, buttato via una marea di fogli ormai inutili pieni di robe che adesso mi fanno quasi il solletico. Chimica e le sue formulacce, per non parlare degli appunti di economia e diritto del biennio delle superiori.

E’ stata una giornata buffa. E poi, non paga, il giorno dopo mi sono dedicata a tutto il resto della casa.

Di questi giorni ho solo un po’ il "rimorso" di non essere riuscita come volevo a sfruttare la cucina tutta per me per di sperimentare qualcosa di nuovo ai fornelli, ma sarà per la prossima volta!

Poi, anche se non era in programma, ho fatto anche qualche giorno in montagna raggiungendo i miei, diciamo ben sapendo che non andavo a "divertirmi" e riposarmi come invece mi servirebbe … ma ci sono stagioni e stagioni e bisogna saperle prenderle così come vengono.

Poi così, scherzando durante una bella passeggiata-chiacchierata con una persona con cui da tempo dovevamo farlo (e poterlo fare in mezzo alla natura e nel più totale relax si è rivelata una mossa vincente, seppur non fosse per niente combinata ma sia venuta fuori da una serie di combinazioni), si parlava di possibili spedizioni in Pinguilandia: io non so se esiste, ma sono sicura che mi piacerebbe farci un salto e a dire il vero un po’ nella mia mente me la sono raffigurata!

E adesso bado alle ciance: è già tempo di riprendere in mano le filastrocche!

[Photo Credits: La foto l’ho scattata io durante una delle passeggiate, l’immagine invece l’ho presa qui]

Mafalda’s Style: Basta!

Si, era proprio "Basta" la parolina magica del post precedente!

Diciamo che per me è un basta a metà perché l’esame di mercoledì mi è piaciuto così tanto che mi sono detta: "Ma perché non ridarlo anche a settembre?".

Però si, mi sto godendo qualche giorno di riposo  anche se chiamarla vacanza mi sembra un parolone … ma senza fogli da imparare tra le scatole tutto diventa vacanza!

E così, tanto per dare un tono anche umoristico a questo post, vi riporto (con il loro permesso) in ordine cronologico alcuni stralci di mail che sono circolate prima di questo esame nel nostro mitico gruppo di studio con cui tra l’altro, mercoledì, abbiamo festeggiato la conclusione di questa estenuante sessione esame con un bel pranzo tutti insieme – a parte ovviamente quelli che come al solito danno buca.

A: sentite è grave che i miei neuroni siano fulminati o partiti già per le vacanze?

E: Il mio cervello è partito circa una settimana fa. Visita città d’arte e passeggia in montagna…
Il corpo è obbligato a trascinarsi al pdf domani causa troll, speriamo che da solo se la cavi.

A: pure io domani mi trascinerò lì...farò due disegnini sul foglio ossia..un troll che fugge inseguito 
dai cacciatori..i cacciatori che legano il troll,i cacciatori che mangiano il troll i cacciatori che
bruciano il troll e un paio di alberelli che dite??? li coloro pure?


D: Si si, fatti prestare i colori dalla piccola peste per colorarlo!!! :-D
... poi io ci aggiungerei anche un paio di cacciatori che tirano frecce a casaccio, bambini
che danzano in circolo, cacciatori disperati perché
saranno cancellati visto che non riescono a raggiungere l'ultimo della fila ... e mi sembra ci sia tutto! :-)

Lapsus freudiani

Stavo canticchiando e non so come mi sia uscita, ma forse è sintomatica:

 "Vieni, qui fra noi, come sabbia che scende dal cielo" …. (al posto di sabbia nell’originale c’è fiamma)

Si vede che questo non avere ancora la minima idea di cosa farò quest’estate incomincia a diventare un pensiero fin troppo ricorrente! E gli esami non sono ancora iniziati!

Loppiano
La scusa è un corso di informatica, ma ci vogliono proprio questi tre giorni di "vacanza" per respirare per qualche giorno aria "buona".
Poi peccato, sarei passata volentieri a salutare alcune amiche … ma chissà quanti altri incontri posso fare in questi giorni.

Ci si riblogga presto – se questo caldo non fonde prima il pc!

ps. c’entra relativamente visto che Loppiano è la loro "patria"…ma se guardate bene, il sito di Gibì e DoppiaW ha subito ultimamente un restyling (e cambiato indirizzo, ho aggiorrnato nella colonna qui a fianco)! Sicuramente da dargli un occhio! 

Il blog chiude! … per ferie!

Veduta di Loppiano
[La foto è di Francdemoura]

Oggi parto per le "vacanze".
Fra qualche ora sarò a girare tra i prati e gli olivi della provincia fiorentina.

E poi la prossima settimana sarò forse di nuovo via, questa volta a nord-est, per cui Danix e il blog si prendono due settimane di stacco.
Buone vacanze a chi parte, buon rientro a chi torna.

Meme estivo

Ho meme (una sorta di Catena di Sant’Antonio sul web) estivo che mi ha passato Romina a cui rispondere:

1. Vacanze al mare, in montagna o altro?
Abbastanza indifferente, direi. Piccola preferenza per la montagna, forse.

2. Cosa apprezzate di più delle vacanze?
Uhm .. il fare le cose con più calma.

3. Se ci andate, dove andate quest’anno e in che periodo?
-15!!! Quest’anno vacanze brevi, ma intense. E soprattutto in buonissima compagnia!!
Sto arrivandoooooooooooo! Montagna, in Trentino.

4. Quale vacanza sognate?
Non saprei… Quella di quest’anno! Non vedo l’ora!

Che sbadata! Ho dimenticato di dire a chi passo la palla: a chiunque voglia!