In bici

Oggi finalmente sono riuscita a prendere la bici e andare a farmi un giro.

Era tanto che lo desideravo, ma tra le mille cose da fare e il tempo non proprio bellissimo di questi giorni non ne avevo avuto la possibilità.

Oggi, invece, sebbene stamattina piovesse, nel pomeriggio le nuvole hanno fatto progressivamente spazio ad un pallido sole. E allora ho preso la bici e mi sono diretta senza una meta particolare. Perchè a me piace così, quando sono in bici: non darmi mete particolari, ma andare dove mi va.

Avevo solo voglia di "evadere", lasciare i pensieri, le incertezze del futuro per una volta a casa e godermi il panorama, la natura. Pensare alle cose belle, lasciarmi "invadere" dal vento che mi fischiava nelle orecchie e che mi "accarezzava" le braccia, pensando che anche quella era la carezza di Qualcuno che mi vuole bene, così come mi ha fatta.

Tornare bambina, "zizagando" tra le pietre, andare "senza mani", riappropriarmi di quella spensieratezza che man mano che gli anni passano sembra sempre di più affievolirsi.
Sono quasi vicina ai 20 anni e oggi, immancabile, i nonni hanno pronunciato la fatidica frase "che cosa vuoi per compleanno?".
Al di là del fatto che ho già ricevuto un regalo un po’ anticipato, quanto mai inaspettato e bellissimo (per cui penso che non basterebbero mille Grazie per ringraziare chi che me l’ha fatto ), che potrebbe bastare per i prossimi compleanni a venire … sinceramente non ho la più pallida idea di cosa chiedere, come ogni compleanno e Natale che si rispetti, d’altronde.

Perchè mi sembra già di "avere" tutto, Dio nella vita mi ha già fatto dei Regali stupendi. Me li ha fatti incontrare in modo strano e originale, alle volte; altri me li sono trovati in mano ma li ho dovuti "coltivare" e far crescere dentro di me. Per fare qualche esempio.

E mi sembra che niente di "materiale" possa esserne all’altezza.

Certo, poi ci sono delle cose "materiali" che vorrei: sono tot mesi (ho perso il conto) che vorrei comprarmi una chitarra nuova, ad esempio. Ma non so, alla fine è quasi come se con o senza sia esattamente la stessa cosa … non so se riesco a rendere l’idea.

Ma magari, prossimamente, tornando a fare un giro in bici, mi verrà un’ispirazione per cosa chiedere per il compleanno.

[La foto l’ho presa qui]

CVS 2 la vendetta

Vi ho raccontato tempo fa di questo "interessantissimo" corso che sto seguendo in università, CVS. E vi avevo detto che mi avrebbe dato "soddisfazione" (e al contempo anche tanto patimento).

Più va avanti e più sinceramente mi chiedo che caspita di senso abbia un corso del genere ad Informatica.
Per tre miseri crediti. Tre professoresse diverse (ognuna un credito?), un seminario interessantissimoooooo sulla "library 2.0", che di interessante ha avuto solo il fatto che il professore che l’ha tenuto aveva un marcato accento fiorentino e quindi era "piacevole" da ascoltare. Stop. Per il resto la noia più mortale a sentire dirmi che un tempo c’erano le biblioteche e ora si sta spostando tutto on-line.
Cioè, la noia non è per la lezione in sè, ma perchè mi sembrano nozioni abbastanza lontane da quelle che realmente a me un giorno serviranno. Per lo meno così come sono state presentate.

A me un giorno informatica, che cosa me ne può fregare della distinzione del testo tra semiologia e linguistica?? Della differenza tra coerenza e coesione?
… a cosa può diavolo servirmi nella mia vita di informatica?

Chi mi conosce sa che nascondo nel mio animo "tecnico" anche una buona parte "umanista". Poi che prevalga la prima parte è indubbio, ma non ho mai disprezzato anche la seconda, ma con la condizione necessaria che devo essere io a "cercarmela": se mi viene imposta mi impunto!

Poi voglio dire … ci facessero vedere esempi su testi un pochino interessanti, per lo meno attenenti al mondo scientifico. E invece ci tocca fare degli esercizi del genere:

Virgilio non è dunque allegoria di una qualità, di una virtù, di una capacità, di una forza e neppure di una istituzione storica. Egli non è né la ragione, né la poesia, né l’impero (SOST. GRAMMATICALE)
– Leopardi esprime questo concetto nell’antitesi grandezza-piccolezza. Questa opposizione percorre tutto il suo pensiero (SOST. LESSICALE CON SINONIMO)

Praticamente all’esame avremo la prima frase fino al punto e noi, sapendo con quale sostitutivo dobbiamo sostituire la parola in corsivo dovremo formulare una frase da aggiungere dopo il punto (che nell’esempio c’è già). Ora, ovvio che noi dovremo sapere la differenza tra sostitutivo grammaticale e lessicale (con tutte le casistiche, la sinonimia, la ipernonimia e iponominia) … ma vi sembra una cosa da far studiare a degli informatici? Sia chiaro: non discuto l’esercizio in sè, ma piuttosto il fatto che nella mia vita pratica e concreta di studente informatica servono mille volte di più bibliografia e come si fa una tesi (per restare nell’ambito di CVS) piuttosto che questo.

Per non parlare poi dell’ultima lezione in cui ci hanno insegnato a individuare in un testo e suddividere i paragrafi. Forse qualcuno aveva scritto fuori dalla porta "Seconda Elementare" …

Martedì il programma suggerisce una bellissima e interessantissima esercitazione sui paragrafi.

Esercizio 1. Leggere il testo sotto riportato, in cui sono stati eliminati i capoversi. Individuare i paragrafi, dare loro un titolo e rappresentare la struttura del testo (paragrafi e unità informative) in un diagramma ad albero.

Angoscia! Io ci esco pazza!!!!!!! (a parte che a voler fare la pignola … ma scusate, nella consegna di questo esercizio, nella prima frase, la virgola tra "riportato" e "in cui" non è abbondantemente superflua??)

La chicca finale è stata la frase con cui ha esordito una delle tre professoresse alla sua prima lezione:

In ambito umanistico la presunzione regna sovrana

Oh, se l’è detto da sola … io non ho detto niente di male!

Comunque, bisogna dirlo: il più mitico è lui, mister "ci siamo tutti?", il prof di analisi.
Quando arriva chiede sempre "come state, tutto bene?" e quando finisce la lezione conclude con un "grazie per avermi ascoltato e buona serata a tutti, ci vediamo domani".
Ma il top lo si raggiunge dopo gli intervalli: "ci siamo tutti?" E qualcuno l’altro giorno gli ha detto: "prof, perchè non fa l’appello?"

… domande …

Ma tu, che ti sei seduto davanti a me sull’autobus oggi … perchè caspita non ti compri un paio di cuffie (le mie… da "battaglia", che ho dovuto comprare tempo fa, le ho pagate "l’astronomica cifra" di 2,44 euro!) e ti ascolti la tua musica (fosse poi almeno stata bella … invece nemmeno quello) per i fatti tuoi come fanno tutti (io compresa) e non la spari con il cellulare a palla per tutto l’autobus, che magari la gente che sta attorno a te non ha poi così tanta voglia di doversela sorbire? Ci vuole tanto ad arrivarci?

E perchè mai il prof di Architettura degli Elaboratori sembra il gemello di Chico? (il profilo è davvero lo stesso … fa quasi impressione la somiglianza!)

E perchè tutte le volte che dice "quando poi vedremo in dettaglio i transistor" … mi incomincia a ritornare in mente quel bellissimo quaderno giallo di elettronica che speravo di aver accantonato definitivamente… e che invece mi sa mi toccherà andare a riprendere (anche se fortunatamente, immagino sarà una cosa moooolto molto soft … altro l’elettrotecnica da cui sono scappata da ingegneria!)?

E sempre tu, prof di Architettura, perchè devi fare il simpaticone dicendo: " A chi risolve l’esercizio in modo corretto regalo questo palloncino"? (fatto realmente successo nell’aula D oggi pomeriggio tra le risate – ovviamente – dei presenti)
Domani per "interrogare" mi chiedo che metodo userà! Ci lancia il gessetto?

E sempre tu … laureato in Filosofia con indirizzo "Filosofia informatica" … dottorato in Informatica.
Relatore di entrambi: chi se non lui, il mitico "capo" del corso di Informatica (su cui qualcuno forse mi ha già sentito "sfogarmi" per via della sua pignoleria – e lentezza – fin troppo acuta)?
Però, che accostamento strano … Filosofia e Informatica. Ma per lo meno adesso capisco perchè ti compiaci e fai un sorrisone a quarantacinque denti tutte le volte che si parla di "astrazione".

E perchè mai il prof di Analisi, invece che pinzarsi il microfonino sulla maglia come fanno tutti, se lo tiene nella mano sinistra e con l’altra scrive alla lavagna? Ma non è scomodo? Bah. Contento lui …

Sempre ancora per restare in ambito universitario … domani prima vera lezione di CVS ().
"Googlando" un po’ con il nome delle mie professoresse di questo corso, ho scoperto, nell’ordine:
– che una delle professoresse ha scritto un saggio dal titolo: "«Petrarca for ever!»: «interpellanze petrarchesche» nel carteggio Calcaterra-Cian "
Petrarca for ever???? Oddio!
– che cercando il nome dell’altra professoressa, la "capa" del corso di CVS … il secondo risultato è di una conferenza che ha tenuto a Bologna […] al dipartimento di Italianistica dal titolo: "Io penso ad elettrizzare i caratteri": Il "romanzo storico" che "non va colle regole "
– la terza (che sarebbe la nostra "esercitatrice"), invece, ha tenuto un seminario alla Normale di Pisa.

Io mi sento "circondata" da cotanta "maestria".
Stanotte sognerò di sicuro i tanto "amati" quanto ancora "oscuri" (anche se va beh, la mia idea a proposito me la sono fatta) confissi, il greco che ancora ci serve oggi.

Chiudendo questa parentesi universitaria, torniamo alla "vita di tutti i giorni".

Perchè i vigili (non so se solo di Torino) devono sempre mettersi in bella mostra e piazzarsi agli incroci nelle ore di punta del traffico, rendendoli praticamente un caos (ed è la loro sola presenza a farlo)?
I semafori li hanno inventati solo come arredamento cittadino?

E perchè mai, tutte le volte che sono in coda … la probabilità che arrivi un’ambulanza a sirene spiegate rasenta quasi l’1% (per chi non masticasse tanto la materia: la probabilità di un evento deve necessariamente oscillare tra lo 0 – probabilità più bassa – e 1 % – ovviamente la probabilità più alta) … la gente sta male solo quando c’è il traffico … o gli autisti delle ambulanze pensano bene che se mettono la sirena la gente li lascia passare e non si fanno "il traffico"?
(mi sorella, che suo malgrado su un’ambulanza ci è dovuta salire dopo essere svenuta – se ripenso ancora allo spavento che mi ha fatto prendere!!! -, mi raccontava che anche in quella occasione, in cui lei era coscientissima, hanno attaccato la sirena lo stesso … per cui mi pare di capire che quella di attaccare la sirena "in-ogni-caso" è una prassi molto in uso)

E ultima domanda, non meno importante delle altre: ma perchè mai non vado a dormire invece di continuare a riempire questo mio blog di così tante cialtronerie?

Della serie “quanto sei furba Danix”

Sono tornata a casa dalla festa per il compleanno del nonno e avendo lasciato acceso il computer prima di andare via perchè copiava i dati dal mio vecchio computer ne ho approfittato per guardare la posta e ho dato anche un’occhiatina alle notizie via feed.

Tra gli altri mi sono stati segnalate nuove notizie dal sito dell’università. Guardo e vedo che c’erano i risultati dell’esame di Programmazione II, l’ultimo che ho dato lunedì e di cui sto ancora aspettando (impazientemente) i risultati.
Grande respiro … apro la pagina. Scorro l’elenco e cerco il mio cognome …. Alfonsi, Carlucci, Di Ninno … il mio non c’è! Panico!
Ci deve essere una spiegazione …. non posso non aver almeno passato l’esame!
Torno a inizio pagina: Programmazione II e Laboratorio, Corso B.

Ma che cretinaaaa che sono! (sono nel corso A … quindi quelli non sono i risultati che devo vedere!).
Se avessi letto un pochettino più attentamente subito mi sarei risparmiata un bel colpo … e la risata di gusto di mia sorella.

ps. comunque il prof del corso B di Logica Matematica (che io per inciso non ho passato) è troppo un mito…
Ha pubblicato i risultati in una "comoda" immagine .tiff : il file si chiama: Scannerizzazione.tiff
Cioè, ha scritto i risultati su un foglio di carta e li ha scannerizzati: roba da non credere!
Ma non poteva fare come all’esonero che aveva chiesto al prof del mio corso di pubblicarglieli in formato "elettronico" lui? (che poi anche lui se lo sia fatto fare da qualcun’altro è un altro discorso)

C’è una canzone in questi giorni che sto sentendo molto (e anche suonando, così la prossima volta la suonerò meglio, promesso ) .

A me piace molto … ma il fatto "buffo" è che è lei a "cercarmi", a comparire in ogni dove.
Nel cd che ho messo l’altro giorno mentre facevo gli esercizi per i prossimi esami, nel lettore mp3, nel suo essersi conficcata in testa e nel venirmi in mente in ogni santo momento con la relativa voglia di cantarla.

E forse non è un caso, in questi giorni di "tira-e-molla" di notizie da Roma.

29 febbraio (1 ogni 4)

Calendario: 20 febbraioAh già, quest’anno è un anno bisesto (qui una simpatica riflessione sulla diceria che sia anche "funesto" e qualche riflessione sul tempo e i suoi "scherzi").

Chissà perchè, mi è sempre dispiaciuto un sacco per chi è nato il 29 marzo febbraio. Deve essere brutto sentirsi "sottrarre" il proprio "vero" compleanno e dover, tre volte ogni quattro anni, prendere in prestito un altro giorno per festeggiarlo.

(L’immagine l’ho presa qui)

(non) Intelligenza

Certo che bisogna essere molto (poco) intelligenti come la sottoscritta per cercare una canzone con il lettore mp3 in modalità random!!

Anche perchè … la probabilità di trovare quella giusta al primo colpo è del 0,54% (quante canzoni approssimativamente ho nel mio lettore mp3? ) .. ma quella che sia "l’ultima" del giro è (ovviamente) il 99,46% (non è forse come da matematica dovrebbe essere…perchè qui c’è di mezzo l’assioma: "la fortuna è cieca … ma la sfortuna ci vede benissimo" … anche se c’è da dire che quando uno se le tira dietro …  )

Noi che

L’ho ricevuto via mail e mi sembrato carina metterla anche qui.
Magari l’avete già letta, gira su internet in diverse versioni … ma strappa sempre un sorriso.

Noi che
ci divertivamo anche facendo ‘Strega comanda color’

Noi che
facevamo ‘Palla Avvelenata’.

Noi che
giocavamo regolare a ‘Ruba Bandiera’.

Noi che
avevamo il ‘nascondiglio segreto’ con il’passaggio segreto’.

Noi che
ci divertivamo anche facendo ‘1,2,3 Stella!’.

Noi che
non mancava neanche ‘dire fare baciare lettera testamento’.

Noi che
i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva.

Noi che
quando giocavamo col Lego facevamo anche castelli alti 6 piani che non si smontavano mai.

Noi che
chi andava in bici senza mani era il più figo.

Noi che
anche quelli che impennavano però non se la tiravano poco.

Noi che
‘posso giocare anche io?’ ‘e no…sai, la palla non è mia’

Noi che
suonavamo al campanello per chiedere se c’era l’amico in casa.

Noi che
le cassette se le mangiava il mangianastri, e ci toccava riavvolgere il nastro con la bic (O COL DITO).

Noi che
facevamo a gara a chi masticava più big -babol contemporaneamente.

Noi che
avevamo adottato gatti e cani randagi che non ci hanno mai attaccato nessuna malattia mortale anche se dopo averli accarezzati ci mettevamo le dita in bocca.

Noi che
ci sbucciavamo il ginocchio, ci mettevamo il mercuro cromo, e più era rosso più eri figo.

Noi che
i termometri li rompevamo, e le palline di mercurio giravano per tutta casa.

Noi che
dopo la prima partita c’era la rivincita, e poi la bella, e poi la bella della bella.

Noi che
se passavamo la palla al portiere coi piedi e lui la prendeva con le mani non era fallo.

Noi che
giocavamo a ‘Indovina Chi?’ anche se conoscevi tutti i personaggi a memoria.

Noi che
sul pullman della gita giocavamo a fiori frutta e città (e la città con la D era sempre Domodossola)..

Noi che
con 100 lire ti prendevi 1 cicca con le 3 figurine dei calciatori..

Noi che
ci mancavano sempre quattro figurine per finire pure l’album Panini.

Noi che
ce l’ho ce l’ho…mi MANCA

Noi che
le cassette della Disney le abbiamo viste così tante volte che ora a distanza di 15 anni sappiamo ancora cosa cantavano Robin Hood e Little John.

Noi che
in TV guardavamo solo i cartoni animati.

Noi che
avevamo i cartoni animati belli!!!

Noi che
litigavamo su chi fosse più forte tra le tartarughe ninja

Noi che
abbiamo raccontato 1.500 volte la barzelletta del fantasma formaggino.

Noi che
cercavamo di far sorridere i sofficini ma si rompevano sempre in 2

Noi che
non avevamo il cellulare per andare a parlare in privato sul terrazzo.

Noi che
i messaggini li scrivevamo su dei pezzetti di carta da passare al compagno.

Noi che
si andava in cabina alla fine della scuola per prendere le schede finite.

Noi che
c’era la macchina fotografica usa e getta e facevi fino a 20 foto.

Noi che
non era Natale se alla tv non vedevamo la pubblicità della Coca Cola o della Bauli con l’albero.

Noi che
le palline di natale erano di vetro e si rompevano.

Noi che
se guardavamo tutto il film delle 20:30 eravamo andati a dormire tardissimo.

Noi che
guardavamo film dell’orrore anche se avevi paura.

Noi che
giocavamo a calcio durante l’intervallo col tappino della bottiglia.

Noi che
c’era sempre quello che veniva a scuola con la bottiglia dell’acqua solo per avere il tappino

Noi che
suonavamo ai campanelli e poi scappavamo.

Noi che
nelle foto delle gite facevamo le corna ed eravamo sempre sorridenti.

Noi che
a scuola andavamo con lo zaino Invicta e la Smemoranda.

Noi che
le All Star le compravi al mercato a 10.000 lire.

Noi che
il bagno si poteva fare solo dopo 2 ore che avevi finito di mangiare.

Noi che
a scuola andavamo con cartelle da 2 quintali e senza rotelle.

Noi che
quando a scuola c’era l’ora di ginnastica partivamo da casa in tuta e con le scarpette nello zaino.

Noi che
a scuola ci andavamo da soli e tornavamo da soli.

Noi che
se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa era il terrore.

Noi che
le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su Google.

Noi che
internet non esisteva.

Noi che
il ‘Disastro di Cernobyl’ l’abbiamo vissuto nascendo e ci pensavano tutti destinati a 6 dita.

Noi che
la merenda a scuola te la portavi da casa

Noi che
la merenda portata da casa, all’intervallo era sempre in briciole

Noi che
non sapevamo cos’era la morale, solo che era sempre quella.. far merenda con Girella..

Noi che
si poteva star fuori in bici il pomeriggio.

Noi che
se andavi in strada non era così pericoloso.

Noi che
però sapevamo che erano le 4 perché stava per iniziare BIM BUM BAM.

Noi che
il primo novembre era ‘Tutti i santi’, mica Halloween.

Che fortuna, esserci stati.

E se volete aggiungetene altre, potete farlo nei commenti.