Torniamo amici

Finalmente un gesto concreto di distensione tra mondo cattolico e mondo musulmano.

Dopo le polemiche dei giorni scorsi Benedetto XVI ha invitato i leader musulmani per un incontro a Castelgandolfo. Bene così.

Una riflessione a margine della questione vorrei farla.
Da una parte il Papa che mette nel suo discorso una citazione infelice, dall’altra i musulmani un po’ permalosi che se la prendono.

In mezzo ci sono i mezzi (scusate il gioco di parole) di comunicazione che, riportano in modo "distorto" le parole del Papa, dando alla frase citata da Ratzinger un valore che non ha assolutamente se presa nel suo contesto.
E’ questo il punto. Tanti si sono soffermati ai lanci di agenzia, che riproponevano la frase in questione snaturata dal proprio contesto.
Anche io ho fatto questo errore. Basarmi sul titolo del giornale senza andare a leggere il discorso per intero, almeno nei punti controversi.

Però è anche vero che l’attuale gestione dei mezzi di comunicazione non aiuta.
Si cerca il titolo ad affetto, o di mettere in rilievo delle cose senza prima verificare che tolte dal proprio contesto non cambino di significato e di importanza.

Così,  vado a memoria, ricordo un titolo letto al mio ritorno dalla Veglia di Pentecoste a giugno su Repubblica.

Papa ecologista: "Rispettate le natura"
Quattrocentomila in piazza San Pietro

Letto così avrei detto che il Papa avesse incontrato gli ambientalisti.
Se non è strumentalizzazione questa!
E come questa chissà quante altre!!

Morale della storia: stiamo attenti a quanto ci viene riportato dai media, cercando di documentarci prima di dare giudizi affrettati su quanto sentiamo.
Se i giornali avessero dato meno risalto a quella frase (presa singolarmente), i musulmani avessero letto tutto il testo del discorso di Benedetto XVI forse non si sarebbe arrivati a questo punto.

Verso un punto di non ritorno

Sono una patita di chitarra.
Ho iniziato come autodidatta e Internet, in questo senso, mi ha sempre dato una grande mano.

E’ notizia di questi giorni la chiusura di diversi siti che offrivano accordi e intavolature (spesso chiamate con la loro traduzione inglese, tablature) delle canzoni di svariati artisti.
Chiusura non dovuta a problemi di troppo traffico, come sta accadendo ad Amostab, ma per problemi legali.
In pratica, secondo la Music Publishers Association (Mpa) e la National Music Publishers Association (Nmpa) il materiale fornito su questi siti Internet è coperto da copyright.
Peccato che il suddetto materiale non sia degli mp3, ma semplicemente il testo della canzone con gli accordi e a volte anche la tab (abbreviatura molto usata dai chitarristi del termine inglese).

La copertura con il copyright è dovuta al fatto che oltre ai normali CD con le canzoni, vengono venduti anche i Song Book degli album, contenenti gli spartiti delle canzoni – e pare che non siano neanche tutta questa roba.

Quello che forse le associazioni americane non hanno capito, e che su questi siti non vengono riprodotti i Song Book ma semplicemente l’opera di musicisti e/o chitarristi che "tirano giù" gli accordi o le tab ad orecchio ascoltando la canzone. Infatti, era normale trovare post scrittum del tipo

Non è esattamente come la suona il Liga, ma mi sembra possa andare

La cosa preoccupa.
Perchè se si può essere in parte d’accordo sulle prese di posizione sul fenomeno di filesharing, (condivisione della musica online attraverso programmi PeerToPeer) – anche se, i prezzi dei CD sono ancora altissimi e sproporzionati – in questo caso non c’è nessuna scusante per queste associazioni che cercano di mungere il più possibile da un mercato musicale sempre più in crisi.
Anche perchè il prossimo passo è una restrizione anche per i testi delle canzoni. Davvero assurdo!
Roba da non credere.

Poi ci si lamenta della pirateria. Ma certo che se la rotta intrapresa è questa, il fenomeno non potrà che aumentare. Un conto è far pagare il giusto (e vorrei sottolineare, il giusto!) per un brano musicale, un conto è far pagare tutto quello che è un prodotto derivante dal brano (parole, accordi – neanche parlo di spartiti, accordi!! – e tab) che, volenti o nolenti, ognuno può in qualche modo "riprodurre".
Si va paurosamente verso un punto di non ritorno.

Copio e incollo da SoundBlog perchè non avrei saputo dir meglio.

Le trascrizioni non sono una copia dell’originale, ma prodotto del lavoro del trascrittore che ad orecchio e con le proprie conoscenze musicali interpreta il brano in questione e produce una trascrizione didattica che viene resa pubblica gratuitamente. Solo con l’aiuto della memoria, se ascoltiamo un brano più volte, possiamo ricordarne le parole; se conosciamo le progressioni musicali possiamo capire che accordi e così via. Lo sappiamo e basta: è nella nostra mente. E nessun discografico potrà impedirlo. I ragazzi scrivono le parole di un brano che conoscono nei loro diari di scuola, le mostrano agli amici. E’ anche questo un reato? E’ un reato che l’ essere umano è intelligente? E’ un reato che è operoso? Il diritto d’autore non può essere così vasto ed assoluto da tendere le sue branchie fino dentro la mente e il sapere degli uomini e arrogarsi il diritto di spegnere le loro capacità.

Quale sarà il prossimo passo? Vietare o meglio ancora, tassare le strimpellate intorno al fuoco al mare?

Repubblica.it & Harry Potter – La gaffe

Si aggiunge una gaffe al già lungo elenco di Repubblica.it. (sul blog di Paolo Attivissimo potrete trovare quelle  in campo "tecnologico")

L’articolo in questione è apparso questa sera sul sito on-line del quotidiano.

Si parla di Harry Potter. Come tanti ormai sanno, il maghetto più famoso al mondo rischia seriamente di morire nell’ultimo libro della serie, in opera di scrittura da parte dell’autrice, J.K. Rowling.
I due maggiori scrittori americani, John Irving e Stephen King, hanno chiesto che questo non avvenga.

Ma il punto non è questo. Si può essere a favore o meno (io poi non sono una fan del maghetto, per cui la cosa mi tocca relativamente).

Nel suo articolo il giornalista (sempre che on-line scriva davvero un giornalista) redige un elenco dei personaggi che potrebbero morire nell’ultima puntata di Harry Potter (si, perchè le morti dovrebbero essere di due protagonisti).
Copio e incollo dall’articolo (per previdenza ho fatto uno screenshot della pagina, se mai si accorgessero dell’errore):

  • E allora, visto che l’autrice ha preannunciato la morte di due dei personaggi, chi abbandonerà la scena? Se non sarà Harry, forse Silente, il preside della scuola, o la professora Mc granit? O ancora, il professor Severus, o il gigantesco Agreed? Oppure l’amichetta di Harry, Ermione, o il fido compagno Ron? E chi non scommetterebbe sul cattivo Voldemort, che da sempre ha un conto aperto con il maghetto?

Ho letto bene? Silente?
L’ho scritto sopra: non sono una fan di Harry Potter e non ho mai aperto un libro.
Però mia sorella è patita (infatti le ho regalato per il nostro compleanno la nuova uscita "Il principe mezzosangue") e qualcosa lo so.
Proprio nell’ultimo libro uscito, Il Principe di Mezzosangue, Silente viene ucciso da Piton.

Certo, non sarebbe il primo personaggio a "resuscitare".
Credo che però l’errore sia stato dettato esclusivamente dalla poca "preparazione" e competenza di chi ha scritto il pezzo.

E’ balzato agli occhi a me che non me ne intendo. Non immagino cosa abbiano pensato gli amanti della saga.

Bene. Repubblica.it ha fatto la sua figuraccia.

Insomma, voglio dire. Non tutti sono tenuti a sapere ogni passaggio del libro. Ma mi sembra che se uno deve fare un articolo su un determinato argomento, sia meglio prima prepararsi per evitare figure come questa.
Che per carità, sarà balzata all’occhio solo a me. Ma denota una certa poca preparazione e competenza in chi scrive.

A chiamarla privacy – Reloaded

Per la serie "incontri ravvicinati sui blog" si aggiungono due nuovi episodi.

Tempo fa avevo assistito alla rimpatriatra tra vicini.
Oggi invece tocca al padre che apre il diario (virtuale) del figlio.

E stassera, googlando, ho trovato il blog di mio cugino. Adesso voglio vedere se lui riesce a trovare il mio. Tanto, a questo punto, non c’è più niente da nascondere.
Quanto è piccolo il mondo!

Post simili:  A chiamarla privacy

A chiamarla privacy

Stavo allegramente girellando sul giro di blog che spesso leggo (non che non mi apra a nuovi orizzonti .. potrebbe essere un bello spunto per un prossimo post) e sono capitata su www.webcioccolato.com.

Leggo il primo post e mi incuriosisce il numero alto di commenti. Così leggo anche quelli. E trovo una rimpatriata tra vicini (reali). – dal commento #12

Chissà se anche i miei vicini conoscono questo mio puntino sperduto sulla rete. E sanno che sono io. Magari lo leggono anche. Uhm .. fammi pensare. No, non ho mai scritto cose "compromettenti" nei loro confronti.

Vi siete mai chiesti se qualche vostro vicino, collega, compagno di classe legga il vostro blog sapendo che siete voi senza che voi lo sappiate, ovvero, senza che esplicitamente voi gli abbiate dato il link?

Inquitante quanto anche su Internet .. sia piccolo il mondo.

Ricarica effettuata. 5 Euro se ne vanno.

Situazione di tutti i giorni:

Mettiamo caso che abbia finito il credito nel mio cellulare. Cosa faccio?

Ovvio, vado in tabaccheria, al supermercato e in tutti i posti che ormai vendono le ricariche per cellulari, e me ne compro una, mettiamo da 25 Euro. Compongo il numero che trovo sulla carta, digito il codice e il gioco è fatto.

Vado a controllare il credito .. e cosa trovo? Nella carta prepagata ho solo 20 Euro. Gli altri 5 Euro se li è mangiati Vodafone, Tim, Wind o Tre. Davvero una transizione di questo genere costa 5 Euro?? Stiamo parlando di quasi 10.000 Lire!! (ho ancora l’abitudine di raffrontare i costi Euro/Lire)

Ho scoperto oggi, attraverso un post di Emago che siamo gli unici in Europa a pagare questa "tassa" alle compagnie telefoniche. Bella roba!

Non è una questione di soldi (se davvero verranno tolti, ogni volta potrei impegnare quei 5 Euro che risparmio in qualche azione di beneficenza). E’ una questione di principio.

Ma qualcuno non si è perso d’animo. Ha contattato direttamente il Parlamento Europeo che, strano ma vero, ha risposto, dicendo che questa storia potrebbe avere un seguito positivo per noi consumatori. Olè!

Ora si tratta di far sentire la nostra voce. L’ideatore di questa "rimostranza" sta raccogliendo le firme.

Tu vuoi ancora pagare i 5 Euro di costo di ricarica a Vodafone, Tim, Wind e Tre? Io no. E ho firmato la petizione .. chissà che insieme non riusciremo a raggiungere una alta quota di consensi.

Per ridere un po’

Berlusconi ha fatto ricorso alla Cassazione per contestare il risultato di Milan-Barcellona. Il Cavaliere ha detto che con un solo goal di scarto non si puo’ parlare di vincitori e perdenti. "E’ vero che il Barcellona ha segnato al 57′ minuto – ha aggiunto Berlusconi – ma e’ anche vero che in tutti gli altri 89′ minuti non ha mai segnato".

Berlusconi propone una "Grosse Risultaten" che assegnerebbe ad entrambe le squadre un punto e mezzo ciascuna ma grazie allo scorporo dei calci d’angolo ed un premio di maggioranza per via del 
maggior numero dei tifosi milanisti sugli spalti, i rossoneri dovrebbero aggiudicarsi il match.

Intervistato da Tosatti all’uscita dello stadio alla domanda "Cavaliere pensa che il risultato cambiera’?" Berlusconi ha risposto: "Sono fiducioso, Galliani sta verificando i tacchetti dei giocatori avversari e il risultato DEVE cambiare!"

Bonaiuti nel frattempo ha dichiarato che il festeggiamento di Giuly e degli altri spagnoli e’ anticostituzionale e fara’ un esposto al Parlamento Europeo per far rimuovere i clacson alle auto con targa spagnola.

Calderoli nel frattempo ha messo in discussione la partecipazione stessa del Barcellona alla Champions League. "Io avevo chiaramente indicato nella legge, che ho scritto io stesso tra una vignetta e l’altra, che  s’intendeva Barcellona in Sicilia e non quella spagnola che si scrive Barcelona. Quindi bisogna rimuovere tre goals al Barcellona e quindi il milan ha vinto 0 a -2".

Bondi si e’ dichiarato sbalordito dal fatto che truffaldinamente il Barcellona spagnolo si sia spacciato per quello siciliano e dichiara che gli spagnoli vogliono mettere il bavaglio alla UEFA. 
(ansa)